Chi legge il mio blog sa che mi occupo da anni di sostenibilità, sono attenta alle scelte che faccio e a come queste impattano sull'ambiente. Sono anche una persona molto curiosa, mi piace studiare, leggere e stimolare il pensiero ascoltando voci, soprattutto discordanti, sulle tematiche di attualità.
Come educatrice so fin troppo bene quanto lo sviluppo di un sano pensiero critico, un pensiero "vivente", in grado di muoversi incessantemente alla ricerca di una "verità altra", di spingersi al di là del pensiero comune, spesso unilaterale, interessato e superficiale, possa avere un impatto positivo sulle nostre vite. Pensieri ed emozioni sono strettamente connessi; aprire la mente, accogliere nuove prospettive, promuovere la curiosità apre il nostro cuore e ci connette agli altri, restituendoci a poco a poco fiducia e speranza nel futuro. Un vero antidoto contro ansie e paure che avvelenano le nostre vite e ci paralizzano, allontanandoci da noi stessi e dagli altri.
Da qualche tempo seguo con interesse il vociferare attorno alla questione del "cambiamento climatico", con gli inevitabili pericoli cui andremo incontro e le conseguenti misure ritenute necessarie per evitare la "catastrofe".
Allo stesso tempo ho prestato l'orecchio alle voci "fuori dal coro", così come vengono definite oggi, ho seguito il dibattito sui media e giornali, letto qualche libro. L'ultimo è quello di Nicola Porro, che vi presento oggi.
Perchè mi è piaciuto questo libro
Questo libro non è stato scritto per convincere il lettore. L'obiettivo principale è quello di sollevare delle domande, alimentare il dubbio, in sostanza aprire gli occhi al lettore.
Porro ha individuato alcuni totem dell'ambientalismo mondiale e li ha messi al vaglio di scienziati dissenzienti. Ovvero, di studiosi che si occupano di discipline diverse: fisici, esperti del clima, delle nuvole, geologi. Ciò che li accomuna è che hanno idee diverse, rispetto a quello che è definito "pensiero comune", sul funzionamento del clima.
Ogni singolo dato riportato nel libro è avallato da una fonte scientifica: una pubblicazione autorevole. Sono tantissime le ricerche citate che possono essere verificate. Ogni capitolo è stato scritto da un ricercatore/professore di alto profilo, autorevole; tutti membri riconosciuti della comunità scientifica internazionale. L'approccio quindi è serio, affidabile e verificabile, oltre che facilmente comprensibile anche ai non addetti ai lavori (lo ha letto anche mio figlio di 14 anni).
Le tesi che mi hanno fatto pensare e che hanno cambiato il mio punto di vista
Il libro è suddiviso in 3 parti:
- la prima parte mi ha aiutata a capire meglio:
- cosa si intende quando si parla di clima:
- a comprendere cosa sono i "forzanti" ovvero i fattori che lo influenzano (di cui l'attività umana è una minima parte).
Purtroppo, questi fattori troppo spesso non sono contemplati nei modelli previsionali (spesso molto catastrofici) che rimbalzano sui social e sui media in generale seminando ansia, angoscia e terrore. E' certamente doveroso tenerli in considerazione ma richiedono "moderazione"; non si è in presenza di verità assolute.
Sul clima, scrivono gli esperti, incidono enormemente fattori variabili che non possono essere schematizzati all'interno dei modelli matematici previsionali, come l'influenza del sole o l'eruzione dei vulcani (troverete spiegazioni interessantissime su questi due aspetti). Senza contare che tali modelli previsionali (sono circa 50 i principali) sono piuttosto imprecisi e spesso in forte disaccordo tra loro.
Infatti, ho appreso leggendo il libro, è lungo l'elenco delle previsioni errate che tanta ansia e angoscia hanno causato in passato quando sono state gridate ai 4 venti.
Se seguite almeno un poco il dibattito pubblico veicolato da media, social media, TV, giornali etc. avrete certamente notato che si è concentrato negli ultimi anni sulla lotta alle emissioni di CO2 (decarbonizzazione) e dei gas serra in generale (che inquinanti non sono). Questo, ha paradossalmente fatto calare il sipario su quelli che sono invece le vere sostanze tossiche immesse nel pianeta dall'attività umana.
Ho scoperto addentrandomi nella lettura (sempre perfettamente documentato) che ad esempio la CO2 è diminuita costantemente negli ultimi 180 milioni di anni e che ci troviamo ad un minimo storico ora, che non vi è correlazione evidente tra le concentrazioni di CO2 e la temperatura negli ultimi 600 milioni di anni, che molti esperimenti e studi confermano che quando la CO2 è raddoppiata, i rendimenti agricoli sono aumentati in modo significativo, soprattutto nelle zone aride (per le piante la CO2 è un alimento).
Nel libro viene fatto inoltre notare che nel Periodo caldo romano Annibale (218 a.C) attraversò le Alpi con gli elefanti valicando passi oggi non percorribili per il ghiaccio (segno evidente che il clima doveva essere più caldo dell'attuale). Così nel Periodo caldo medioevale (tra il 900 ed il 1400) la temperatura doveva essere almeno di 1,5-2 gradi più alta rispetto ad oggi, come documentano gli esperti.
Quindi, nel Periodo caldo romano e in quello medioevale, pur con temperature superiori ad oggi di 1,5-2 gradi la vita non si è estinta. Allora, mi chiedo:" Come si concilia tutto questo con quanto ascoltiamo e leggiamo ovunque?".
- nella seconda parte del libro troverete argomentazioni molto valide riguardo ad alcune "curiosità" più comuni quali:
- è vero che gli uragani, le inondazioni, gli incendi, stanno aumentando?
- I ghiacci si stanno sciogliendo e le temperature globali stanno aumentando a causa della CO2 immessa dall'uomo nell'atmosfera?
- Le città costiere saranno cancellate dalle cartine?
Le risposte sono chiare e argomentate da fonti e dati sempre verificabili.
Devo ammettere che questo capitolo è stato per me una rivelazione, ha letteralmente aperto la porta ai dubbi e agli interrogativi e al desiderio di approfondire ulteriormente.
- la terza parte del libro è centrata su un'analisi dell'impatto sull'ambiente e sull'economia delle politiche verdi e, soprattutto, sui grandi interessi finanziari che sono in ballo. Perchè il green è davvero un grande affare come pochi se ne sono visti negli ultimi decenni.
Questa parte del libro ha confermato alcuni "sospetti" che erano affiorati in me e che qui hanno travato un supporto teorico concreto.
Quindi? Siamo di fronte a dei negazionisti/complottisti?
Sinceramente non è questa la mia impressione, anzi il contrario. Posso solo dire che tutto ciò che ho letto ha allargato i miei orizzonti e mi ha fatto comprendere che la questione è molto più ampia e complessa di come purtroppo ci viene presentata quotidianamente (ovvero in modo superficiale e unilaterale).
Nel libro non viene negato il cambiamento climatico: questo deve essere chiaro. Ma l'analisi del cambiamento climatico è più ampia, profonda, documentata di quanto solitamente ci viene proposto.
Mi piacerebbe assistere a dibattiti in cui scienziati che hanno posizioni differenti, potessero confrontarsi in modo rispettoso; ciò garantirebbe a a noi comuni cittadini, la possibilità di farci un'idea più "veritiera" della realtà non inficiata da ideologie di nessuna natura.
Non si tratta di negare, si tratta di capire. E per capire devo poter ascoltare tutte le voci, leggere dati e approfondimenti provenienti da ambiti scientifici diversi, da posizioni differenti.
Perchè se c'e' una cosa che mi è ben chiara è che non tutti gli scienziati concordano con le tesi più comuni oggi diffuse. Non c'e' una posizione unanime.
Si trovano persone autorevoli, valide, serie, preparate e competenti che esprimono pareri diversi, questo libro ne è un solo esempio.
A me non interessa schierarmi, capire chi ha ragione, voglio comprendere per essere libera di maturare idee mie e, sulla base di queste, vivere la mia vita, fare le mie scelte.
Inoltre, solo comprendendo a fondo ed in modo ampio il tema posso valutare con maggiore spirito critico se i sacrifici in termini di sforzi comuni e denaro pubblico che sono (e saranno) messi in campo da chi ci governa a livello nazione ed extranazionale, vanno nella direzione giusta o potrebbero essere impiegati in modo più efficace per il bene della collettività (e non solo di uno sparuto numero di "eletti").
Sono tante le informazioni che trovate in questo libro e non mi è possibile riportarle tutte in un breve articolo. Per questo motivo ne consiglio a tutti la lettura anche e soprattutto ai nostri ragazzi che saranno gli adulti di domani e per questo hanno il diritto di essere stimolati al confronto con idee e posizioni diverse, perchè è l'incontro con il diverso che stimola la crescita prima personale e poi collettiva.
Stefania Casadei
scasadei154@gmail.com
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