“Cosa è il pensiero? E’ la capacità di portare senso, ordine e coerenza
in tutto ciò che sperimentiamo.”
(da ‘La salute del
bambino’ di W.Goebel e M. Glockler)
La chiave per
comprendere la vita interiore del bambino è questa:
per
il bambino pensieri e percezioni dei sensi sono una cosa sola; al contrario, l’adulto può separare ciò che percepisce con i sensi da quello che afferra con la mente, attraverso i concetti e può mettere in relazione le due esperienze.
Il bambino è totalmente
coinvolto da ciò che gli accade intorno e non può prenderne le distanze, come
l’adulto con l’aiuto della facoltà pensante, poiché questa è saldamente ancorata
all’esperienza corporea.
Questa unità tra
percezione sensoriale e pensiero ci permette di comprendere la capacità infantile
dell’imitazione, che consente al bambino di cogliere tutte le sfumature
dell’oggetto percepito, portandola, attraverso la ripetizione, con sé nel tempo.
Non a caso Piaget
(psicologo evolutivo, studioso dello sviluppo cognitivo) definisce “stadio sensomotorio”, il periodo di vita dalla nascita ai due anni.
Per Piaget, all’inizio
dello sviluppo le strutture interne sono molto elementari e vengono denominate schemi di azione; questi attraverso
l’interazione con l’ambiente si sviluppano, vengono
interiorizzati e trasformati in schemi
mentali e in seguito in strutture mentali.
I presupposti per lo
sviluppo del pensiero sono:
1)l’acquisizione della
struttura del lingua, con l’incremento dell’uso dell’aggettivo, mutamento del
sostantivo e utilizzo dei tempi dei verbi.
Imparando a parlare il
bambino all’inizio ripete le parole senza comprenderne il significato, per
imitazione. Il parlare come esperienza attiva, prodotta dalla percezione diretta del
mondo circostante e l’uso del linguaggio quale esperienza di riflessione che
nasce dall’interiorità, si separano lentamente l’una dall’altra, mano a mano che procede lo
sviluppo del bambino.
2) acquisizione della
memoria,formarsi del ricordo, recupero di immagini mnemoniche.
La nascita della memoria è il
primo segno di una pura attività di pensiero. Prima dei due
anni di vita il ricordo del bambino rimane legato alla percezione
dell’oggetto, poiché egli vive immerso nella
percezione sensoriale.
Si parla di memoria
locativa, di ‘rimembrare’.
Nel secondo anno si
sviluppa il ricordo ritmico, legato alla sfera del sentimento, è il ‘ricordare’.
Infine nel terzo anno,
compare il ricordo per immagini, è il ‘rammentare’.
Si svela la fantasia di
cui il gioco è la massima espressione.
3) comparsa del gioco
simbolico, con l’imitazione del mondo degli adulti e comprensione del senso del tempo (futuro,
passato) e dello spazio (ogni cosa ha il suo posto).
Mano a mano che procede
il processo di individuazione e inizia a brillare la luce dell’Io cosciente, la
memoria inizia a liberarsi dalla percezione sensoriale e a divenire totalmente
indipendente. Ora il bambino non si accontenta più di nominare le cose, ma
vuole aggiungere i suoi pensieri: inizia la fase dei perché (tra i 24 e 1 36 mesi).
Egli ora comprende fino
in fondo la sua identità, capisce il significato delle parole è ricco di fantasia, è
fortemente legato alle immagini, per questo le fiabe sono il miglior nutrimento
in questa fase.
Le spiegazioni
razionali, i discorsi astratti invece sono accolti dal bambino come qualcosa di vuoto e
senza senso. Solo dopo gli 11 anni, come ci indica Piaget, può svilupparsi il pensiero
‘formale’ ovvero astratto, ipotetico deduttivo, verbale.
Secondo Rudolf Steiner
quelle stesse forze che nei primi anni di vita erano impegnate nello
sviluppo fisico del bambino, al massimo della loro potenza, si mettono al servizio
negli anni successivi , quando la crescita è oramai completata, dello
sviluppo del pensiero.
Quindi il pensiero
diviene davvero ‘adulto’ solo dopo il termine della crescita.
Queste indicazioni, che
ho riassunto da testi di pedagogia steineriana e tradizionale, possono aiutare noi
genitori a capire quale è l’atteggiamento migliore da tenere nei
confronti dei nostri bambini, in relazione allo stadio di sviluppo che stanno
attraversando.
Grazie infinite!Tra l'altro ho appena ordinato il libro che hai citato La salute del Bambino.Consigliatomi dall 'omeopata,che ci ha risolto il problema"pupù".
RispondiEliminasono troppo contenta!!! allora fine della stitichezza!!!Si lui è veramente bravo...!
RispondiEliminaIl libro credo sia il più completo che esista in circolazione...