sabato, giugno 23

METODO MONTESSORI: UN DIVERSO PUNTO DI VISTA

Anni  fa trovai in un negozio di libri usati questo testo di Sergio Hessen ‘Leone Tolstoj, Maria Montessori’, che attirò la mia attenzione.
Mi è capitato di nuovo tra le mani la scorsa settimana e l’ho letto tutto d’un fiato.
L’autore approfondisce il pensiero pedagogico di questi due grandi Personaggi e fa delle considerazioni davvero molto interessanti.
Vorrei soffermarmi in particolare su Maria Montessori e riportare alcuni stralci dal testo, non con l’obiettivo di giudicare o esprimere opinioni, ne tantomeno quello di screditare questo metodo, ma con l’intento di mostrare punti di vista ‘diversi’ e stimolare l’attività di pensiero.
Secondo Hessen il pathos della pedagogia Montessori sta nel fatto che ha saputo infondere all’ideale dell’educazione libera un aspetto moderno, grazie soprattutto alla sua preparazione scientifica.
Ella stessa definisce il suo metodo, ‘Il metodo della pedagogia scientifica’, completamente fondato, secondo il suo pensiero, sulla fisiologia e sulla psicologia.
Uno dei meriti della pedagogia Montessori, sostiene Hessen, consiste nell’ aver offerto il primo tentativo di un sistema di materiale di ‘gioco’ infantile fondato scientificamente.
Scrive Hessen:

“l’unilateralità della Montessori sta proprio in questo, che ella fonda il suo sistema esclusivamente  sulla fisiologia e sulla psicologia, lasciandone del tutto fuori l’aspetto filosofico.
Cio’ è dimostrato chiaramente dal suo concetto di sviluppo.
Lo sviluppo del bambino, per lei, si limita esclusivamente a quello delle forze e delle capacità dell’organismo: sviluppo dei muscoli, della cassa toracica, della vista, del volto, del tatto, dell’udito,
ecc. L’idea dell’educazione si determina attraverso il ‘materiale educante. “(pag.72)

Secondo Hessen la Montessori elimina la costrizione esercitata sul bambino dall’autorità, con quella esercitata dalla ‘situazione’ dal materiale, che assume troppo spesso nel suo sistema il carattere di
addestramento e di costrizione meccanica.

“Il concetto meccanico di sviluppo, come di una ginnastica dei singoli organi che possono essere esercitati con l’aiuto di alcuni attrezzi scelti, porta necessariamente lo stesso il marchio della
passività e perciò contraddice completamente quanto la Montessori  asserisce sulla necessità di stimolare l’attività indipendente del bambino.”
“Si dichiara che il bambino è indipendente, tuttavia l’ambiente che lo circonda viene così razionalizzato e riceve un materiale così artificioso e così astutamente escogitato, che della ‘libera
attività del bambino’ non resta più la minima traccia.”(pag.75)

Hessen riconosce che l’educazione dei sensi è sì, un momento molto importante nella formazione dell’uomo, dall’altro lato però sottolinea che l’educazione non si esaurisce qui.
Si domanda Hessen:

è’ veramente il piu’ perfetto sviluppo degli organi di percezione e di movimento ciò che noi chiamiamo l’ideale dei un uomo evoluto?

 “….e aveva ragione Platone quando diceva che noi non comprendiamo con l’udito e con la vista ma solo col contemplare e col sentire. Così si possono udire parole senza capire il loro significato, si possono vedere e distinguere tutti i colori di un quadro, oppure percepire tutti i toni di un accordo e non vedere tuttavia il quadro e non sentire la sonata o la sinfonia.”(pag.73)

Secondo Hessen  il sistema Montessori respinge tutto quello che nutre l’immaginazione, come i giochi rappresentativi o le fiabe accusate di portare il bambino nel mondo dell’irreale.
La Montessori, sostiene Hessen, conosce solo l’immaginazione passiva che non è altro che una arbitraria combinazione imitativa di elementi presi dalla realtà.

L’integrità della società dei bambini come pure l’integrità dell’anima di ogni fanciullo, sono possibili quando i bambini non lavorano, ma giocano, ed elemento del gioco rimane l’immaginazione.
L’esercizio degli organi dei sensi e del movimento vale solo quando i sensi e i muscoli non bastano a se stessi, ma servono a una qualsiasi ‘cosa’ comprensibile ed accessibile al bambino. Questo, durante la prima infanzia del bambino, è il gioco nutrito dalla fantasia.” (pag.79)

L’autore sostiene che il bambino vive nel presente e non è in grado di distinguere i fini della sua attività dall’attività stessa, pertanto ripetere ciò che il maestro gli ha mostrato, trasformerà l’attività
in un lavoro forzato che non accrescerà la sua personalità, anzi, il bambino si sentirà pervaso da un sentimento di uniformità e di noia.
Solo l’andare per una sua via, per raggiungere un scopo che egli  stesso ha stabilito, può garantire l’indipendenza del lavoro e la libertà che ne consegue.

l’errore della pedagogia Montessori, non consiste in ciò che viene prodotto in modo indubbiamente positivo nelle Case dei Bambini, ma in ciò che non vi deve essere fatto.”
Il limite della Montessori che sdegna il lato filosofico della questione, ha origine dalla sua angusta concezione dello sviluppo come di una pura ginnastica degli organi dei sensi e del meccanismo di movimento dell’uomo, e dal ripudio dell’immaginazione collegato a ciò.

Da qui la trascuranza dell’anima del fanciullo, come totalità, il rischio del tralignamento del gioco in una manifestazione passiva e puramente meccanica, e del giardino d’infanzia in una ‘camera
per il lavoro intellettuale, che si distingue dalla scuola mediante l’intimo isolamento degli scolari l’uno dall’altro a mezzo delle cosiddette ‘ore individuali’".(pag.82)

E poiché i bambini vivono non la reale vita degli adulti, ma una propria vita, perfusa di fantasia, bisogna che il materiale che la tecnica apporta sia precisamente introdotto nel gioco ravvivato
dalla fantasia, come si chiede in questo saggio.”(pag.102)



N.B: PER CHI VOLESSE LEGGERE IL TESTO LO TROVATE
ON-LINE A QUESTO INDIRIZZO:


(Grazie ad Andrea di Milano per avermelo segnalato)



7 commenti:

  1. ciao, sono arrivata per caso al tuo blog.MI piace tantissimo questo post. Mi piacciono le provocazioni, i punti di vista diversi. Anzi cerchero' il testo perche' mi hai incuriosita. Ci sono vari blog in cui le mamme non fanno' che elogiare il metodo e parlarne, solo per avere letto qualche libretto...e si atteggiano ad esperte...non mi piace questo pressapochismo,che si trasforma poi in 'ideologia', in panacea di tutti i mali,il meglio del meglio. Preferisco di gran lunga la discussione che evidenzia pro e contro aspetti positivi e negativi che ogni cosa ha.Tutto il resto non la vedo che banale superficilità.
    Grazie per lo spunto!
    Lucilla

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    1. grazie mille che piacere questo commento!
      condivido la tua opinione sulla superficialità dilagante.
      Diciamo che il mio intento non è screditare il metodo anzi io stessa lo apprezzo moltissimo, cosi' come apprezzo il metodo steineriano (che onestamente conosco meglio), mi piaceva l'idea di confrontami, dopo avere letto questo testo...con qualcuno che avesse vissuto praticamente la vita in una scuola di questo tipo. Tutto qua. Cercavo il confronto...ma non tutti sono disposti...
      grazie per il tuo contributooo!

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  2. grazie per questo nuovo spunto.proprio in questi giorni sto leggendo sul metodo montessori,pro e contro,e sentire nessun,fa riflettere e non fa prendere tutto come oro colato.sicuramente ha portato progressi nella sua epoca,abituati all educazione antica che sì dava,ma ai nostri giorni c è qualcosa di più da studiare per i nostri figli.e poi mi sembrava che il metodo mancasse di qualcosa,quel qualcosa che è fantasia e immaginazione.grazie per una altra visione.

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  3. Mi ero persa questo tuo post! Io lo confesso qui e mi sfogo "Odio il metodo Montessori". Ecco, finalmente l'ho detto.. in fondo da una fan di steiner non si poteva pretendere tutto sto amore! Di sicuro Maria Montessori è stata la prima a considerare i bambini in quanto tali e a prestargli l'attenzione che fino a quell'epoca era inesistente. Ma oggi lo trovo un po' limitato... non credo che mia figlia abbia bisogno di un "materiale/gioco" per imparare a versare l'acqua... lo impara quando ha necessità di bere. Si insomma, le trovo esperienze decontestualizzate e fine a se stesse. Preferisco che i bimbi (ma anche noi adulti) vivano le cose. Altrimenti a sistemare tutto il giorno in ordine i materiali finisce che mi diventano ossessive! Ognuno fa poi la sua scelta ma a me naturale suona meglio che costruito!

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    1. per essere diplomatica...avrà di certo molti pregi, io devo dire non lo conosco approfonditamente, ho piu' conoscenze sulla pedagogia steineriana...ma i limiti di cui parli tu sono gli stessi che ho notato io....soprattutto sulle esperienze decontestualizzate...la penso come te!
      sarà perchè siamo un po' telepatiche???
      ihihihi

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  4. Ho una bambina di quattro va alla montessori e sono molto insicura se mandarla aalle elementari perché mi dicono che se tendono a lasciati molto a se stessi

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  5. Ciao! io purtroppo non conosco in maniera approfondita il metodo Montessori applicato alla scuola. Ho letto qualche testo ma ben diversa è la pratica. Forse potrebbe essere utile recarsi in visita presso una scuola e magari fare quattro chiacchiere con le maestre...l'impressione che ne riceveresti potrebbe guidarti nel prendere la tua decisione. Mio figlio frequenta la scuola pubblica, e siamo stati molto fortunati, perchè abbiamo incontrato maestre volenterose e piene di iniziative, che si aggiornano ed hanno a cuore il bene dei bambini. In fondo credo che sia questo ciò che conta veramente, oltre a ciò che possiamo fare a casa noi genitori.
    Un caro saluto.
    Ste

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La Magia è credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa. (Goethe)