venerdì, maggio 13

Ecco perchè se l'intestino è in salute ci sentiamo più felici


Lo sapevate che circa l’ 80-90% della popolazione soffre, a vari livelli, di qualche tipo di problema intestinale?

Nell'articolo di oggi andrò proprio ad approfondire questo tema; scopriremo che i problemi intestinali possono influenzare il nostro benessere emotivo e vedremo in dettaglio cosa compromette il buon funzionamento di un organo così importante per la nostra salute.

Già Ippocrate nel 400 a.c. dichiarava che “la cattiva digestione è l’origine di tutti i mali” individuando nell’intestino un organo in grado di influenzare la nostra salute.

Per molti secoli i batteri sono stati considerati potenziali nemici da combattere, a causa dell’assoluto dualismo batterio-malattia che si era fortemente radicato nella concezione degli scienziati, sin dal lontano 1674 quando lo studioso olandese Antoni van Leeuwenhoek, con la prima descrizione dei microorganismi diede vita ad una nuova disciplina scientifica, la Microbiologia.

Risale solo al  2007 uno dei più innovativi progetti di ricerca mai eseguiti prima sul mondo batterico; lo “Human Microbiome Project” ad opera del National Institutes of Health degli Stati Uniti. Questo studio ha arricchito la visione dell’essere umano quale macrorganismo in cui vivono, interagiscono, competono e comunicano in simbiosi complesse comunità di virus, funghi, batteri e protozoi.

Queste comunità furono definite per la prima volta da Whipps et al, nel 1988, MICROBIOTA.

Tali studi ci hanno permesso di capire che, come gli esseri umani, anche i batteri si dividono in buoni e cattivi, regolano funzioni indispensabili alla nostra vita, o la distruggono.

Vediamoli in dettaglio.

Intestino e salute

Numerose ricerche oggi dimostrano che esiste una correlazione tra la flora batterica intestinale e l’obesità, il diabete di tipo I e II, le infiammazioni intestinali, il cancro al colon, le malattie cardiache, l’artrite reumatoide, l’autismo ed anche la depressione.

I microbi intestinali influiscono sulle calorie che assorbiamo, sulle tossine cui siamo esposti, sulle sostanze nutritive che assorbiamo attraverso gli alimenti, sugli effetti che le medicine hanno su di noi e tanto altro ancora.

Il microbiota del tratto intestinale è formato da circa 150 mila specie batteriche il cui peso totale (fra 1 kg e mezzo e 2 kg) risulta essere maggiore rispetto a quello di organi vitali quali il fegato, i reni ed il cuore. Quando la sua composizione puo’ definirsi “normale”, i suoi batteri contribuiscono alla digestione degli alimenti, producono determinate vitamine, scompongono farmaci e tossine, regolano le risposte immunitarie proteggendoci dalla colonizzazione di microrganismi patogeni e da infiammazioni croniche (causa di numerose malattie).


Come l’intestino influenza il nostro benessere emotivo




L’intestino è sede del sistema nervoso enterico, una sorta di “secondo cervello” formato da milioni di neuroni. Ci sono prove inconfutabili del fatto che i microbi che formano il nostro microbioma intestinale (batteri intestinali) hanno un influsso diretto sulla chimica del cervello e sul comportamento e quindi sul loro essere in relazione con ANSIA, DEPRESSIONE e AUTISMO TARDIVO.

Di fatto, in campo medico la presenza di un cervello addominale è stata sostenuta in modo formale e rigoroso già agli inizi del xx secolo, e la scienza oggi riconosce che l’intestino ed il cervello sono in costante comunicazione attraverso il nervo vago.

Diversi sono gli studi che confermano il fatto che i batteri intestinali intervengono direttamente sul comportamento e che le patologie gastrointestinali sfociano con frequenza in ansia e depressione.

In psichiatria è nota da tempo la correlazione tra apparato digerente e malattie mentali e certamente ciascuno di noi avrà fatto esperienza di come ansia e tensione possono provocare attacchi di diarrea o come la depressione renda più difficile la digestione (e spesso anche l’assimilazione degli alimenti).

Sempre più oggi si è consapevoli del fatto che squilibri nella comunicazione tra cervello ed ecosistema intestinale possono essere fattori scatenanti di problemi quali schizofrenia, disturbi ossessivo-compulsivi, autismo, deficit dell’attenzione, sindrome da fatica cronica,  ed un’ampia gamma di disturbi emotivi.

Il dottor Gershon, padre della neurogastroenterologia, sostiene che il cervello non è l’unico ambito in cui si formano stati d’animo e vengono prese decisioni; d’altronde l’intestino (secondo cervello) è un grande magazzino in cui operano tutti i neurotrasmettitori che sono presenti nel cervello.

Proprio nell’intestino si formano serotonina (90%) che è l’ormone della felicità, del buonumore e del benessere spirituale e dopamina (50%) collegata ai meccanismi di ricompensa e piacere.

Come educatrice impegnata nell’ aiutare le persone a stare bene con sè stesse e con gli altri attraverso percorsi mirati e personalizzati, non posso sottovalutare un altro importante aspetto della questione, ovvero come la relazione tra microbiota e situazione emotiva sia una strada a doppio senso. Ovvero anche lo stress cronico ed altre emozioni come ansia, tristezza e collera possono scatenare reazioni e modificare l’equilibrio del microbioma intestinale.

Ecco perché, recuperare il ben-essere emotivo migliora anche la nostra salute fisica attraverso il buon funzionamento dell'intestino (e non solo).


Cosa compromette la salute del nostro intestino?



Le ragioni e le cause per cui nel microbiota intestinale si produce uno squilibrio possono essere raggruppate in quattro grandi categorie:

1.     Diete squilibrate.

2.      Uso generalizzato di terapie antibiotiche.

3.      Aumento dello stress quotidiano.

4.      Igiene eccessiva.


Lo squilibrio a livello intestinale è comunemente definito disbiosi; si tratta, in parole semplici, di una alterazione nella concentrazione batterica intestinale che provoca l’insorgere o il peggiorare di vari disturbi, da un semplice gonfiore addominale ad emicranie occasionali, reflusso gastroesofageo, sino a problemi di maggiore portata come stipsi cronica e malattie infiammatorie intestinali. Con il passare degli anni il problema si aggrava, la salute si indebolisce, si accelera l’invecchiamento, l’intestino non assorbe più i nutrienti, il che conduce a un’importante scadimento nutrizionale che si manifesta con carenze diffuse a cui si sommano stati di affaticamento generalizzati, allergie e sintomi patologici in altri organi. 

Cercherò in modo schematico di riassumere tutta una serie di consigli che ho tratto dai diversi libri su cui mi sono documentata e di cui vi lascio la bibliografia in calce all’articolo.

Diete squilibrate

Per diete squilibrate si intendono quelle povere di fibre e alimenti fermentati, ricche di proteine animali, zuccheri semplici e grassi trans.

Cibi benefici per la salute dell’intestino invece sono legumi, frutta e verdura, alimenti fermentati, semi oleosi, pesce preferibilmente di piccola taglia.

Uso generalizzato di terapie antibiotiche

Il loro abuso puo’ alterare in profondità l’equilibrio del microbiota intestinale colpendo indistintamente sia i batteri intestinali nocivi quanto quelli benefici favorendo così la disbiosi. Gli antibiotici possono dare luogo ad una significativa diminuzione dei batteri intestinali “buoni” (bifidobatteri e lattobacilli) e al rilevante aumento di quelli patogeni (ad esempio la candida albicanis) responsabili di sgradevoli sintomi gastrointestinali, come gonfiore, dolore addominale e diarrea. Ecco perché risulta importante associare sempre l’assunzione di probiotici (integratori a base di batteri viventi e attivi) alle cure antibiotiche.

 Aumento dello stress quotidiano

La risposta intestinale allo stress è causa di una considerevole diminuzione della capacità di assimilazione dei nutrienti, di una minore ossigenazione del sistema, di alterazioni nelle secrezioni e nella motilità intestinale, di una riduzione della produzione enzimatica, ha effetti negativi sulla capacità rigenerativa della mucosa. Inoltre lo stress incide pesantemente sulla connessione cervello e intestino con conseguente calo del benessere psicologico e sensazione di abbattimento.

 Igiene eccessiva

Alcuni ricercatori sostengono che oggi in occidente a causa dell’eccesso di igiene, ci troviamo ad affrontare tutto un insieme di malattie atopiche e autoimmuni pressochè sconosciute nel passato.

E’ del 2013 la prima prova fondata scientificamente (equipe del prof Richard Blumberg), a sostegno dell’ipotesi sulla nocività e sui possibili meccanismi di una igiene eccessiva.

Questo importante lavoro del prof. Blumberg di fatto ha dimostrato quanto già si sospettava da tempo; esporre i bambini a germi, virus e batteri (ovviamente entro certi limiti) risulta estremamente utile per la loro salute in quanto a lungo termine migliora il loro sistema immunitario.

E’ sempre più evidente che una eccessiva pulizia della persona e dell’ambiente domestico, anzi più che una pulizia, una vera e propria igienizzazione e sterilizzazione, anche ossessiva, ha come conseguenza quella di avere alterato il rapporto tra l’uomo ed i microrganismi presenti non solo nell’ambiente ma anche e soprattutto dentro il suo corpo.

Eppure il sistema immunitario umano è proprio attraverso questa interazione che puo’ maturare e diventare competente, tanto che è proprio l’alterato rapporto tra uomo e microrganismi all’origine di una delle ipotesi, quella delle allergie da eccesso di igiene.


 Conclusioni

Con questo articolo ho cercato di illustrare a grandi linee un argomento davvero complesso sul quale ancora tanto ci sarebbe da scrivere. Il mio obiettivo è quello di offrire una panoramica generale su quanto la salute dell’intestino sia fondamentale per il nostro benessere psicofisico.

Dalle letture che ho fatto, risulta evidente che i progressi della conoscenza del microbiota intestinale stanno diventando uno degli argomenti più caldi della ricerca scientifica, le scoperte in questo campo permettono oggi di comprendere le funzioni delle diverse specie batteriche che abitano l’intestino umano. Grazie a questo, non solo sorgeranno nuove strategie terapeutiche per una moltitudine di patologie ma, ancor più importante, si schiuderà per la scienza una nuova visione del concetto di salute.


Bibliografia

Segui la pancia: non tutti i microbi vengono per nuocere - Rob Knight

Intestino secondo cervello - Miguel Ángel Almodóvar 

Il secondo cervello - Michael D. Gershon

Disbiosi e immunità - Rossella Iantorno,  Luciano Lozio,  Paolo Paganelli


Stefania Casadei

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