sabato, febbraio 15

Gli effetti avversi del decluttering


Negli ultimi anni, il decluttering – ovvero il processo di liberarsi di oggetti inutili per semplificare e organizzare gli spazi – è diventato una tendenza molto popolare, supportata da esperti di organizzazione e lifestyle come Marie Kondo. Sebbene il decluttering possa portare numerosi benefici, come un ambiente più ordinato e una mente più lucida, è importante considerare che non è privo di effetti avversi. In questo articolo esploreremo alcuni dei potenziali svantaggi di questa pratica, per comprendere meglio quando e come potrebbe avere un impatto negativo.


I 5 effetti avversi del decluttering



1. Stress e ansia da separazione


Uno degli aspetti più problematici del decluttering riguarda il processo emotivo di separarsi dai propri oggetti. Per molte persone, gli oggetti hanno un valore sentimentale e liberarsene può evocare sentimenti di perdita, tristezza o rimpianto. Questo è particolarmente vero per chi ha accumulato oggetti nel corso degli anni, spesso legati a ricordi significativi, come regali di famiglia o souvenir di momenti importanti.

Il rischio di stress e ansia aumenta quando il decluttering è forzato o realizzato in modo troppo rapido. Invece di sentirsi sollevati, molte persone possono trovarsi sopraffatte dalla necessità di prendere decisioni difficili e dalla paura di fare scelte sbagliate. Questo può portare a una sensazione di insoddisfazione o addirittura di frustrazione.

Quando si elimina qualcosa a cui siamo particolarmente affezionati, si può sperimentare un forte senso di disconnessione, come se una parte di noi stessi venisse "buttata via". Questo può evolversi in un circolo vizioso di dubbi e insicurezze. La sensazione di non essere "come gli altri" che riescono a fare decluttering senza esitazioni, può spingere una persona a sentirsi incapace o inadeguata. E’ allora che la mente inizia a comparare se stessa con immagini ideali di ordine e perfezione, come quelle che vengono frequentemente promosse sui social media, e può emergere un senso di inferiorità.

Questa "inadeguatezza" non si limita al decluttering, ma si radica in una forma più profonda di scarsa autostima. Le persone che si trovano in questa situazione potrebbero iniziare a credere che non siano abbastanza brave, organizzate o "giuste". La sensazione di non essere all’altezza, non solo nel decluttering ma anche in altri aspetti della vita, può diventare debilitante e portare a un malessere psicologico sempre più crescente.

2. Rimozione di oggetti necessari o utili in futuro

Un altro potenziale effetto avverso del decluttering è la rimozione di oggetti che potrebbero essere utili in futuro. A volte, nel tentativo di eliminare il superfluo, si tende a sbarazzarsi anche di cose che potrebbero sembrare inutili nel presente, ma comunque di qualche utilità in futuro. Questa perdita potrebbe comportare rimpianti se, qualche mese o anno dopo, ci si rende conto di aver gettato via qualcosa di necessario o di valore pratico. Se devo essere sincera, non ho ancora incontrato nessuno (che riesca ad essere onesto con se stesso) che, nel corso degli anni, preso dal “raptus” del decluttering non si sia pentito di avere eliminato qualcosa.

La chiave sta nell'approccio equilibrato: non è necessario buttare tutto ciò che ora utilizziamo o che semplicemente non corrisponde ai nostri gusti del momento, piuttosto, concentriamo la nostra attenzione nell’ organizzare gli ambienti in modo che ogni cosa abbia un posto giusto, che ne preservi l’utilità senza compromettere l'armonia degli spazi.

3. Sostenibilità e consumo immediato

In alcuni casi, il decluttering può anche avere un impatto negativo sull'ambiente, soprattutto se comporta l’eliminazione indiscriminata di oggetti in buono stato. Se i beni vengono gettati via anziché riciclati o donati, si contribuisce inutilmente all'inquinamento e al sovraccarico delle discariche. Se il decluttering diventa una pratica troppo frequente, potrebbe anche favorire una cultura del consumismo, dove gli oggetti vengono visti come usa e getta, piuttosto che come risorse durature.

Inoltre, il decluttering può generare una spinta verso l'acquisto di nuovi articoli per sostituire ciò che è stato eliminato, alimentando un ciclo che non sempre è sostenibile né dal punto di vista economico né da quello ecologico.

4. Quando il minimalismo è eccessivo



Uno stile minimalista è sicuramente una questione di gusto personale e non spetta a nessuno giudicare le scelte altrui. Tuttavia, è importante riconoscere che questa ricerca di "essenzialismo" non è solo una questione di preferenze individuali. In molti casi, siamo influenzati dalle tendenze imposte dai social media, dove spesso vengono celebrati questo genere di ambienti. L'esaltazione di questo tipo di estetica può farci credere che sia l'unica via da seguire, mentre in realtà, la bellezza di uno spazio o di uno stile dipende dalla capacità di rispecchiare l'identità e le esigenze di chi lo vive.

Queste immagini, che tendono a enfatizzare l'ordine perfetto, possono avere un impatto inconscio sulle nostre percezioni e desideri, spingendoci a cercare un’estetica simile nelle nostre case, anche se non corrisponde veramente ai nostri bisogni emotivi o pratici. In effetti, questo tipo di contenuti, che promuovono un determinato ideale estetico, possono farci credere che meno sia sempre meglio, quando in realtà potrebbe non rispecchiare il nostro stile di vita o le nostre esigenze interiori.

Indagare se il desiderio di ridurre gli oggetti e semplificare lo spazio deriva da una reale esigenza interiore o se siamo condizionati dalle mode o dall’influencer del momento è cruciale. A volte, la spinta a sbarazzarsi di oggetti che sembrano superflui potrebbe non venire da un’autentica necessità di semplificare la nostra vita, ma piuttosto dal voler aderire a un ideale estetico che non ci appartiene pienamente. 

La bellezza di uno spazio, infatti, risiede nella capacità di riflettere la nostra personalità, le nostre storie e le cose che ci fanno sentire a casa, anche se non sono strettamente funzionali o "essenziali".

5. L’illusione di controllo totale

Infine, un effetto avverso del decluttering potrebbe essere quello di alimentare l’illusione di avere il controllo completo sulla propria vita. Sebbene organizzare lo spazio possa migliorare l’ordine esteriore, non sempre riflette un reale benessere interiore.

A volte, il decluttering o l'eccessivo minimalismo, possono essere utilizzati come una fuga da problemi più profondi, come l'ansia o la paura del futuro. Attraverso queste pratiche si cerca in realtà di ottenere un controllo su qualcosa di tangibile (gli oggetti) nel vano tentativo di tenere a bada sentimenti e situazioni difficili. 

Questo può portare a una falsa sensazione di "risoluzione" che, in realtà, non affronta le cause sottostanti di stress o insoddisfazione.


Conclusioni

Il decluttering, se fatto con consapevolezza, può essere un'attività estremamente benefica, in grado di ridurre lo stress, migliorare l'organizzazione e promuovere una vita più semplice. Tuttavia, come qualsiasi altra pratica, va affrontato con equilibrio e attenzione. È importante ricordare che l’obiettivo non deve essere quello di eliminare tutto ciò che non è essenziale, ma piuttosto di fare spazio a ciò che veramente arricchisce la nostra vita. Un approccio troppo rigido potrebbe portare a conseguenze indesiderate, come stress, rimpianti o la perdita di connessione con ciò che ci rende unici. Come in molte altre cose, la moderazione è la chiave.


Se desiderate un supporto per affrontare queste e altre dinamiche personali, sono disponibile per consulenze online. Insieme, possiamo esplorare come ritrovare equilibrio e serenità, partendo dalla comprensione di voi stesse e delle vostre esigenze più profonde. Non esitate a contattarmi per iniziare questo percorso di consapevolezza e crescita (la prima consulenza conoscitiva è completamente gratuita).


Quali sono le vostre esperienze con il decluttering? Avete mai riscontrato effetti avversi o, al contrario, trovato un equilibrio che funziona per voi? Condividete la vostra opinione nei commenti!


Dott.ssa Stefania Casadei (tutto su di me QUI)




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La Magia è credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa. (Goethe)