Lo spunto per questo
post mi è venuto leggendo il blog di Ludovica, nello specifico i post sulla disciplina che potete leggere qui.
Ho trovato molto
interessante quanto ha scritto, ed ho apprezzato la serietà con cui ha
svolto questa ricerca.
Con questo post voglio
riferire la mia esperienza personale.
Durante la preparazione
della mia tesi sono venuta a conoscenze di particolari strategie che vengono
utilizzate con bambini considerati ‘difficili’ ma che a mio avviso sono estendibili a tutti.
Ogni bambino, anche il
piu’ tranquillo, mette a dura prova mamma e papà con i suoi capricci, oppure
perche’ disobbedisce , non ascolta….d’altronde è nella
natura di tutti i bambini!
Spesso i genitori non
sanno come comportasi, non riescono a definire la via di mezzo tra una educazione
troppo lassista ed una eccessivamente autoritaria.
E’ chiaro che i bambini
hanno bisogno di limiti, di regole. Ma come farle
rispettare?
Alcune difficoltà
possono essere evitate giocando d’anticipo……come?
1) stabile alcune regole (3 o 4 per i bambini piu’ piccoli e 5 o 6 per
quelli più grandi).Queste dovrebbero essere formulate in modo positivo, essere
specifiche per ciascuna situazione e se possibile andrebbero esposte
pubblicamente.
2)rivolgersi al bambino in maniera chiara e concisa, ricercando il
contatto oculare. Lo stile di comunicazione deve essere di tipo assertivo, ovvero le
richieste devono essere fatte in modo chiaro, specifico, fermo ma calmo, tenendo
presenti anche i bisogni ed i desideri del bambino.
Avere un comportamento assertivo richiede al genitore pazienza, tempo,
tenacia e autocontrollo ma come tutte le abilità puo’ essere acquisita.
(Tratto da ‘Autocontrollo
e Impulsività’- Cornoldi,Cardinale,Masi,Pettenò)
Altre problematiche
possono essere risolte agendo attraverso le conseguenze, intese come reazioni di noi genitori ai comportamenti dei nostri figli.
Le conseguenze qui intese, sono
definite nel lessico psicologico, ‘rinforzi’.
ATT.NE non sto parlando
di punizioni!!!!!
I rinforzi possono
consistere in premi materiali, manifestazioni di approvazione e affetto, elogi,
attività gratificanti, oppure stelline, bollini, gettoni premio che, raggiunta un
determinata quantità potranno essere scambiati con oggetti desiderati o attività
gradevoli precedentemente stabilite.
I rinforzi o conseguenze positive hanno dimostrato di avere un
notevole impatto sul comportamento e qualora siano immediate, frequenti, salienti
e modificate in modo da evitare l’abitudine,
sono in grado di aumentare la frequenza, l’intensità e la durata di un
determinato comportamento.
L’obiettivo finale è
quello di portare il bambino a rinforzarsi da solo per un comportamento
desiderato.
Ho trovato uno schema
che avevo messo a punto con mio figlio Ari credo lo scorso anno, perché
in quel periodo era particolarmente capriccioso, disobbediente e poco
collaborativo, che si rifà a quanto ho spiegato sopra.
Vi ricorro, con le variazioni che le diverse problematiche richiedono, ogni volta lo ritengo necessario, per ottenere modifiche del comportamento. Evito in tale modo l'impiego delle punizioni.
Eccolo:
Ho fissato sulla colonna
di sinistra i comportamenti desiderati, e ho stilato con la sua
partecipazione la lista di premi che avrebbe potuto scegliere al termine della settimana
se le nuvolette presenti non fossero state superiori a 3.
Ogni volta che ho
utilizzato questo sistema, già alla seconda settimana i comportamenti sgradevoli
erano scomparsi ed era superfluo proseguire con il
monitoraggio.
Lui si sentiva molto
spronato a fare bene, ed il clima famigliare diventava subito più disteso: non era più necessario ripetere le cose 100 volte, rimproverare o arrabbiarsi.
Mi raccomando se
adottate questo sistema, fate in modo che il bambino collabori con voi nella
preparazione della tabella/schema, facendolo disegnare, colorare, partecipare.
E ricordate i premi
devono essere scelti da lui, ma approvati da voi.
Ciao Ste, grazie della citazione! Questi sono argomenti così importanti da condividere tra genitori!
RispondiEliminaCiao Ste, grazie della citazione! Questi sono argomenti così importanti da condividere tra genitori!
RispondiEliminaEcco, almeno qualcosa dovevamo non averla in comune! A parte gli scherzi.. io sono tra quelli che oltre ad odiare le punizione non amo particolarmente i rinforzi positivi. Leggendo "Amarli senza se e senza ma" di Alfie Kuhn avevo riflettuto molto sull'argomento e sul rischio che i rinforzi potessero modificare il vero significato del "comportarsi bene". Cioè che i bambini imparano a fare qualcosa per averne poi un ritorno e non solamente per soddisfazione personale. Per esempio quando un bambino riesce in una nuova azione è già molto soddisfatto di quello che ha fatto senza il bisogno di troppi elogi... cmq il fatto di parlare al positivo porta sempre buoni frutti, come pure il distrarre dal comportamento scorretto.
RispondiEliminaCiao Caterina! capisco benissimo quello che vuoi dire sui rinforzi positivi...
EliminaNon so se riusciro' a spiegarmi ma ci provo cercando di sintetizzare. Credo che le cose siano un po' piu' complesse.
Nel senso che è chiaro che non tutta l'educazione è basata sul ricorso al rinforzo positivo.
Io lo utilizzo occasionalmente solo quando determinati comportamenti sgradevoli, si ripetono nel tempo, e quindi devono essere corretti. Sai benissimo che con i bambini al di sotto dei 9-10 anni di età è difficile trasmettere significati attraverso discorsi astratti, poichè non possono capire, non almeno fino in fondo. Neppure io sono favorevole alle punizioni, ma in qualche modo se voglio educare, devo intervenire. Io con mio figlio ho notato che, nel giro di poco tempo, come ho scritto nel post, i comportamenti inadeguati spariscono e quelli corretti vengono mantenuti, anche senza l'obiettivo del premio. In realtà al di là del premio che ricevono, portando a termine il compito, o cessando il capriccio, i bambini sperimentano cosa significa, vincere la frustrazione e la rabbia, esercitare la volontà dirigendola verso un obiettivo, assaporando oltre alla soddisfazione per il premio anche quella che deriva dall'avere fatto ciò che era bene.Spero di essermi spiegata. L'argomento è molto vasto...in effetti ma è bello potere scambiare le nostre opinioni!
grazie mille!
Ti prego Ste, ho assolutamente bisogno di un suggerimento in merito a fascia d'età più avanzata: 12-14 anni.
RispondiEliminaLa situazione si complica e accetto qualsiasi consiglio di buon senso! ;)
eh già qui le cose si complicano! non vanno certo piu' bene queste soluzioni...siamo in piena pubertà/adolescenza...
Eliminati voglio rispondere in maniera quanto piu' possibile esaustiva e se hai pazienza mi metto all'opera per un prossimo post!