E’ vero che parlo sempre
di bambini piccoli, sicuramente perché in tale modo posso
attingere anche al mio bagaglio di esperienze.
Così oggi ho preparato
questo post sull’adolescenza attingendo dai testi su cui mi formata,
non disponendo di esperienze dirette, se non quelle che mi sono state raccontate da amiche e
conoscenti.
Con il termine
adolescenza si considera il periodo di vita umana compreso tra gli 11-12 ed i 18
anni, mentre dal punto di vista psicosociale si fa riferimento al passaggio da
parte dell’individuo, dalla condizione sociale del bambino a quella di
adulto.
Per pubertà si intende
invece la trasformazione fisiologica che subisce il bambino durante il
suo percorso di crescita. Tali cambiamenti puberali, che modificano
enormemente l’aspetto fisico del giovane, possono costituire una fonte di
stress, poiché propongono una rielaborazione dell’immagine di sé,
con ripercussioni psicologiche diverse ed anche piuttosto intense.
Nel corso dell’adolescenza
si realizzano dei cambiamenti anche d’ordine cognitivo, che portano
l’individuo a ragionare in termini meno vincolati al concreto, a
formulare ipotesi, a riflettere piu’ profondamente su di sé e sul mondo
circostante.
Vi è inoltre un
importante ampliamento ed estensione della vita relazionale, che puo’
essere riassunto come spostamento dalla centralità della famiglia, all’apertura
verso un insieme di relazioni che vedono in primo piano coetanei ed
amici.
Gli adolescenti si
trovano quindi in una tipica situazione di conflitto: da un lato devono prendere le
distanze dalla propria famiglia di origine, in modo da costruire la propria
autonomia, dall’altro lato hanno bisogno di mantenere le relazioni affettive
con i propri famigliari, che assicurano protezione e
contenimento.
“La conquista dell’indipendenza
dal punto di vista psichico resta nascosta agli adulti, e poiché il
giovane si sente ancora molto insicuro in se stesso, si maschera dietro
atteggiamenti di rudezza, di grossolanità, di sfacciataggine e villania.
E’ bene non prendere
troppo sul serio questo muro difensivo, aggirandolo per mezzo della
leggerezza e dell’umorismo, per affrontare con delicatezza amorevole le difficoltà
che vi si celano dietro. Il giovane deve sentire che si guarda con fiducia e
speranza a quello che da lui verrà piu’ tardi. Bisogna
essere disposti ad
avvicinarsi a lui, sia con cauti colloqui individuali, sia con osservazioni molto
brevi, che fanno percepire che si è al corrente della condizione che
egli sta attraversando. “
(tratto da:La
punizione- Gabert E., Kniebe G.)
Preadolescenti e
adolescenti hanno innanzitutto bisogno di libertà per sviluppare un sano
senso di responsabilità, ma anche per poter raccogliere le sfide,
per aprirsi al nuovo, all’inedito, al non famigliare, così da sviluppare le proprie potenzialità e
promuovere la formazione della loro
identità.
Chiaramente per
stabilire quanta libertà devono avere i ragazzi occorrono buon senso e sperimentazione: concedere una libertà
progressivamente piu’ ampia è un
processo basato sulla comunicazione ed i limiti non sono sempre gli stessi
ma vanno stabiliti nei singoli ambiti di vita.
Per ottenere questa
libertà gli adolescenti devono pero’ sapersi guadagnare maggiore fiducia; se
non rispettano i limiti imposti la libertà diminuisce automaticamente, non
per punizione, ma come semplice adattamento temporaneo, come
naturale conseguenza alla violazione della regola.
Gli adolescenti devono
avere anche la libertà di pensare in modo diverso e di avere opinione
controcorrente.
E’ infatti importante
mantenere il dialogo con i figli piuttosto che allontanarli con troppe critiche e
consigli, essi hanno bisogno che qualcuno li ascolti e prenda in esame le loro
opinioni.
NB: gli adolescenti
parlano solo se sanno che le loro opinioni saranno prese in considerazione!
In conclusione, tenete
bene a mente che: gli adolescenti cercano il sostegno dei genitori se essi sanno
dare loro ciò di cui hanno bisogno: comprensione, accettazione, ma anche consigli e
direttive.
(tratto da: Minori,
disagio e aiuto psicosociale- G.Speltini)
Hai fatto questo post per me, vero?! ;)
RispondiEliminaIl mio appello ha colto nel segno!
Ebbene, le cose che tu hai riportato, le condivido e le trovo ragionevoli, di buon senso.
Il discorso della libertà è verissimo, a mio figlio quasi quindicenne, lo traduco con il motto di Spiderman "Chi ha grandi poteri, ha grandi responsabilità", di conseguenza se vuoi libertà devi dimostrare di meritare fiducia.
Ma è qui nasce il problema: per lui la fiducia è gratis, non va "provata".
Il dialogo poi è essenziale, vero, ma alle volte mi chiedo se abbiamo sbagliato a rispondere sempre alle sue domande e a cercare di chiarire la sua posizione, a dir sempre a verità, lui crede ora di essere in diritto di dire e fare ciò che vuole, senza il filtro del rispetto.
Insomma, sui manuali si leggono cose sicuramente buone, come spunto di riflessione, ma vengono scritte da professionisti che hanno con gli adolescenti un rapporto distaccato (per inciso mio figlio con gli altri è adorabile, non esagero, un pedagogista lo adorerebbe!), non vivono, da padri o madri, le risposte piccate, le alzate di spalle, le panzane inimmaginabili, il lassismo esasperante!
Insomma, guardare una partita di calcio e giocarci sono cose molto differenti, uffa!
In ogni caso so che quest'adolescenza finirà, mi aggrappo alla speranza... ;D
E grazie per il tuo post. :)
Dimenticavo:
EliminaHAI VINTO!
Fai un giretto da me! :D
grazie mille per il premio ora passo!
Eliminaper tuo figlio...dico solo che è libero di pensare che la fiducia sia gratis...ma in casa le regole le fissate voi..fino a quando almeno, la legge non lo riterrà 'adulto patentato'..
e certo puo' fare cio' che vuole, entro i limiti delle vostre regole...Anche nel mondo di noi adulti funziona cosi' d'altronde...
L'importante è, come genitori, cercare di restare sereni, convinti che quello che si sta facendo è il meglio per i nostri figli...so che a volte è difficile...ma d'altronde sui manuali non c'e' scritto che applicare i principi che propongono è cosa facile...a presto un bacio
Ciao eh sì questo mondo di questi adolescenti è sempre più difficile, io ci penso già, ho due gemelline di tre anni e mezzo e penso ad un giorno che società che incontreranno, perchè il futuro per certi versi non è molto roseo, speriamo bene. Cpme genitori cerchiamo sempre di fare per il meglio, speriamo di riuscirci, un abbraccio
RispondiEliminaciao! io sono convinta che ogni epoca ha le sue difficoltà...occorre armarsi di coraggio, tenacia e guardare al futuro con speranza, per trasmettere tutte queste qualità anche ai nostri figli!
Eliminae come dici tu...'fare del nostro meglio'.
a prestoooo!