Vi è mai capitato di sentirvi sopraffare dalle cose da fare, di avere la sensazione che il tempo a disposizione sia sempre troppo poco, di procedere nella vita di corsa senza avere la possibilità di godersi ogni momento fino in fondo?
A me si e ben troppe volte negli ultimi tempi.
Alcuni mesi fa ho deciso che non potevo più rimandare la mia felicità alla conclusione di qualche progetto, ad una settimana di ferie, o una manciata di ore di svago…
Non mi bastava più il benessere procurato da qualche mezz'ora rubata qua e là agli impegni quotidiani: gli incontri con le amiche, le camminate, le letture, i miei hobby.. Semplicemente perché erano diventati dei “palliativi”, degli “analgesici” alla mancanza di una più profonda serenità interiore.
Volevo di più, molto di più!
Io volevo stare bene qui ed ora, nel quotidiano. Volevo ritrovare la gioia di godermi ogni singolo giorno, ora, minuto.
Sapevo che questo avrebbe significato guardare bene dentro me stessa. Farmi delle domande, anche scomode, e trovare la forza di accettare le risposte.
Ero tornata, quasi senza accorgermene, ai vecchi meccanismi adolescenziali che mi portavano a riempire i miei “vuoti interiori” con il cibo.
Non si trattava più di cibo ora, ma delle mille cose da fare che mi inventavo ogni giorno con l' illusione di riuscire a farle tutte.
Il mio quotidiano era divenuto oramai una corsa contro il tempo. Non c' era tempo da perdere, ogni minuto era sacro. Sempre di corsa, sempre in affanno..
“eravamo invasi dalla paura
di non avere tempo per fare tutto
e non sapevamo che avere tempo
significava precisamente…
“non” avere tempo per tutto!!
Robert Musil, L' uomo senza qualità
Volevo diventare protagonista delle mie scelte, non essere la vittima di meccanismi perversi.
FARE SPAZIO
Innanzitutto ho sentito il desiderio di fare spazio, dentro e fuori di me. Ho iniziato ad eliminare da casa mia tutto il superfluo, l'inutilizzato, le tante cianfrusaglie legate al passato.
E' stato un percorso che ho svolto a piccoli passi, con estrema consapevolezza.
Ho selezionato ciò che era importante da quello che non lo era.
Prima l'ho fatto con gli oggetti, poi con tutto il resto.
Dare valore alle persone e alle attività importanti. Questa è la mia priorità ora.
LASCIARSI ALLE SPALLE IL PASSATO
Mano a mano che archiviavo e selezionavo gli oggetti, venivo sommersa dai ricordi..di persone, di eventi, di momenti.
Ogni incontro, doloroso o gioioso ha arricchito la mia vita, mi ha donato qualcosa, che ha contribuito a fare di me ciò che sono ora.
Senza rimpianti, senza rancori, senza nostalgia.
Così ho trascorso gli ultimi mesi.
E piano piano mi sono accorta che nel liberare lo spazio, nel fare ordine, nel lasciare indietro ciò che non era importante, ho trovato il tempo per portare a termine ciò che era sospeso da tempo, per recuperare quei rapporti del passato che meritavano il giusto posto nella mia vita.
Quando ho iniziato a “perdere tempo”, a concedermi il tempo, questo come per magia si è dilatato.
Dal vuoto che piano piano avevo creato, quello che tanto temevo e che cercavo di riempire ad ogni costo, sono nati germogli nuovi.
Nuove opportunità, nuovi incontri, nuove visioni e nuovi mondi, fuori e dentro di me.
Occasioni da scoprire e costruire giorno dopo giorno.
"Sentii che mi stavo immergendo in quell’acqua fresca
e seppi che il viaggio attraverso il dolore finiva in un vuoto assoluto.
Sciogliendomi ebbi la rivelazione che quel vuoto è pieno di tutto ciò che contiene l’universo.
È nulla e tutto nello stesso tempo.
Luce sacramentale e oscurità insondabile.
Sono il vuoto, sono tutto ciò che esiste, sono in ogni foglia del bosco,
in ogni goccia di rugiada, in ogni particella di cenere che l’acqua trascina via, sono Paula e sono anche me stessa, sono nulla e tutto il resto in questa vita e in altre vite, immortale"
(Isabel Allende, Paula, traduzione di Gianni Guadalupi, Feltrinelli)
e seppi che il viaggio attraverso il dolore finiva in un vuoto assoluto.
Sciogliendomi ebbi la rivelazione che quel vuoto è pieno di tutto ciò che contiene l’universo.
È nulla e tutto nello stesso tempo.
Luce sacramentale e oscurità insondabile.
Sono il vuoto, sono tutto ciò che esiste, sono in ogni foglia del bosco,
in ogni goccia di rugiada, in ogni particella di cenere che l’acqua trascina via, sono Paula e sono anche me stessa, sono nulla e tutto il resto in questa vita e in altre vite, immortale"
(Isabel Allende, Paula, traduzione di Gianni Guadalupi, Feltrinelli)
Complimenti! Ci vuole coraggio soprattutto nel guardare dentro se stessi senza giudicare, ma accettandosi per quello che si è. Poi tutto si fa più leggero, una liberazione dopo aver portato un fardello pesantissimo. Un abbraccio! Laura
RispondiEliminaGrazie Laura per essere passata!
EliminaCome ti capisco Ste!!! BRAVISSIMA!!! Il mio obiettivo per l'estate, prima della ripresa di un nuovo impegnativo e "coinvolgente" anno scolastico, è proprio quello di RIPULIRE-RIORGANIZZARE-RIPRENDERE in mano le redini degli spazi di casa e personali.
RispondiEliminaVedo che i risultati sono incoraggianti e positivi =)
Buona settimana!
Si i momenti di riflessione e le pause per guardare e fare il punto sulla propria situazione, per interrogarsi sui desideri nascosti sono davvero un toccasana...
EliminaBellissimo post!! Amo Isabelle Allende, lei è incredibile!!
RispondiEliminaun abbracio da Roma
Anabella
Bellissimo questo post!
RispondiEliminaHo vissuto un momento come il tuo quando ho scoperto di aspettare il Micronano.
Mi sono fermata, ho rimesso ordine nella me più profonda, mi sono spogliata di emozioni e sentimenti che non mi permettevano di sentirmi leggera e libera.
È stato un lavoro lungo, durato mesi.
Ora sono leggera, ho fatto ordine e ho imparato a concentrarmi sul qui ed ora, a cercare la felicità, non solo quella degli altri, ma anche la mia.
In bocca al lupo per tutto!