L'educazione migliore e più semplice è quella che diamo principalmente con il nostro esempio, dando il meglio di noi di fronte agli ostacoli.
In ogni istante della nostra vita, nel rapporto con i figli, teniamo sempre bene a mente questo principio fondamentale.
Con il nostro modo di reagire a quello che i bambini ci raccontano, offriamo loro un modello di interazione e un esempio di come affrontare i conflitti.
Ma quali sono le regole di base?
-Innanzitutto prestiamo ascolto e attenzione al disagio espresso
-Aiutiamoli a distinguere i sentimenti dalle azioni. Sosteniamoli nel verbalizzare le
emozioni che provano.
-Offriamo loro punti di vista diversi delle varie situazioni, anche le più difficoltose
-Facciamo attenzione a non farci sopraffare dalle sofferenze dei bambini. Queste
spesso risvegliano le nostre. Per aiutarli davvero dobbiamo capire cosa proviene
da loro e che parte hanno invece i nostri sentimenti.
-Lasciate che i bambini abbiano la possibilità di ribellarsi e criticare, lasciateli liberi
di esprimere il loro punto di vista.
Mantenete però sempre la vostra posizione e non vi fate trascinare in una lite da
bambini.
Di cosa hanno veramente bisogno i figli?
Dovremmo imparare ad ascoltarli, seguire giorno per giorno le loro esperienze, rileggerle con loro.
Proviamo ad incoraggiare le loro vere inclinazioni i loro talenti, aiutandoli ad accettare i propri limiti e a trasmettere un senso critico, in modo da stimolare la responsabilità delle loro azioni e delle loro scelte.
Se vanno male a scuola, aiutarli a riflettere sui veri motivi del loro insuccesso, è molto più efficace che preoccuparsi di trovare la punizione più adeguata.
Di fronte ai problemi scolastici o amorosi dei nostri figli, è fondamentale non schierarsi per principio dalla loro parte.
La cosa migliore che possiamo fare per loro è stimolarli a riflettere su se stessi.
Occorre educare i nostri figli a vedere dentro di sè, quali risorse e capacità attivare per affrontare le situazioni difficili.
In questo modo li aiutiamo a camminare da soli, ad essere autonomi e capaci di tollerare le delusioni e di superare gli ostacoli.
Sembra che oggi i giovani, più che una via di uscita, cerchino una scorciatoia, proprio per la difficoltà a stare nella frustrazione.
La frustrazione non è sempre negativa, anzi spesso serve proprio a crescere.
Molto utile per ogni genitore è sviluppare sano senso critico che gli permetta di vedere ciò che è possibile migliorare ma, contemporaneamente, essere gentile con se stesso, non colpevolizzandosi se si rende conto dei suoi sbagli.
Noi adulti come i bambini, siamo essere umani in evoluzione che procedono per tentativi ed errori, cercando di raggiungere un equilibrio nel rapporto con le persone importanti della nostra vita.
Quante cose vere e interessanti, hai scritto!
RispondiEliminaNon è sempre facile, ma è importante capire che, se da un lato non funziona il metodo rigido e "delle punizioni" fini a se stesse, dall'altro non è positivo nemmeno un atteggiamento troppo libero e non incisivo, La via di mezzo c'è, non è facile, ma qui la descrivi proprio bene!!
davvero interessante. Da rileggere spesso. grazie Romina
RispondiEliminagrazie mille per i vostri commenti, sono molto felice che abbiate apprezzato l'articolo!
RispondiEliminaSte
Post interessante e ricco di spunti. A leggerlo ho trovato in me molti errori nel comportamento, la teoria la so ma la pratica spesso mi frega e alcune situazioni non le gestisco al meglio. A volte la punizione e' fine a se stessa e non ha nulla dell'autorevolezza che un genitore dovrebbe trasmettere. Lo rileggerò spesso, cercando di migliorare.
RispondiEliminagrazie mille per i tuoi commenti! sono felice che questi articoli, in particolare sull'educazione possano essere utili!
EliminaSte