sabato, maggio 21

Oggi di paura ce n'è tanta. Come vincerla?


Di paura oggi ce n'è veramente tanta. Ovunque, nelle scuole, per le strade, sui posti di lavoro e sopratutto nelle famiglie.

Tanta paura di fronte ai figli che diventano grandi e che vanno incontro ad un mondo che ci fa paura.

Da dove nasce questa paura? Che cosa è? 

La paura è uno stato d'animo che  nasce  quando le nostre certezze svaniscono e approdiamo in un territorio sconosciuto.
Per poter superare la paura, dobbiamo attraversarla e guardarla in faccia, identificarla.

Quando non si sa di cosa si ha paura, si tende a chiudersi in se stessi, a difendere sé e la propria famiglia da un pericolo che non si sa definire e che ci porta ad erigere muri e recinzioni.

La storiella dell'uovo d'aquila (interpretazione di Franco Nembrini)

Un uovo d'aquila finisce per sbaglio in un pollaio. Quando nascono i pulcini, tutti si comportano come tali, frugano per terra e iniziano a beccare.
Ma fra loro ce n'è uno che soffre, che si sente a disagio, perchè quel che gli offre il pollaio gli sembra troppo poco.
La mamma gallina è quasi risentita per questo figliolo che non è felice nonostante  abbia tutto ciò di cui un figlio possa avere bisogno, ottenuto grazie ai duri sacrifici di mamma e papà.
Finché un giorno il pollo/aquila ha il coraggio di fare una cosa che raramente gli uomini fanno: tira su la testa.
Ovvero, inizia a guardare in alto, a guardare lontano.
Ed un giorno accadde una cosa pazzesca: in cielo vede un'aquila!

Allora capisce che il suo disagio non era dovuto al fatto che il pollaio funzionasse male, anzi al contrario andava bene così come era, ma ora sapeva che c'era dell'altro per cui valeva la pena vivere.
Capisce che deve arrivare là, che deve volare per realizzare il suo vero Essere.
E da quel giorno inizia a provare. Non ha i mezzi, non sa come fare, nessuno gli insegna niente ma lui ci prova e di notte quando tutti dormono, va sul tetto del pollaio e si lancia.
E si fa male, ripetutamente.

I genitori gli volevano bene, cercavano di dissuaderlo, volevano evitargli la fatica ed il dolore, volevano tenerlo al sicuro all'interno del recinto del pollaio.

Ma  la soluzione non è quella di volare basso, di circoscrivere lo spazio erigendo mura protettive.

Purtroppo le trasmettiamo le nostre ai nostri figli e questo è il più grande nemico dell'educazione perché la paura  è contagiosa, blocca, uccide e abbassa il tiro impedendo di volare, di realizzarsi.

L'uomo è nato per desiderare, guardare in alto, per sognare e lottare per raggiungere i suoi sogni.

Il mondo è cattivo quanto lo è sempre stato, i nostri figli sono "cattivi" come lo siamo stati noi, forse anche un po' meno.
E' vero, oggi la paura è diversa, più profonda è più radicale di quella di un tempo, ma la paura del vivere, dell'avvenire, la paura per i propri figli c'e' sempre stata.

Chiediamoci allora dove stiamo andando, iniziamo a guardare in alto, oltre il recinto che abbiamo costruito e accendiamo in noi la luce che farà da faro ai nostri figli e alle generazioni future.

"Perchè la paura si vince se chiamiamo le cose per nome e se proviamo a volare! "
(F. Nembrini)


"Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, e nulla più". (Fabio Volo)





5 commenti:

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La Magia è credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa. (Goethe)