giovedì, febbraio 23

Scuole steineriane tra mito e realtà



La prima scuola steineriana nacque per iniziativa di Emile Molt con il contributo pedagogico di Rudolf Steiner nel 1919, presso la fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria a Stoccarda ed accolse i figli degli operai. Nacque da un impulso popolare diretto a riformare e portare equilibrio all'interno di una società che mostrava evidenti segni di crisi.
Fu lo stesso Steiner ad occuparsi della formazione degli insegnanti e quindi a  mettere le basi per la fondazione di una nuova pedagogia, che muove da una precisa visione del mondo e dell'uomo.

I numeri delle scuole steineriane

Negli ultimi 20 anni si è assistito ad un rapido aumento (pari al 500%) del numero di scuole steineriane. Sono presenti in circa 60 paesi in tutto il mondo, compresi i luoghi più disagiati come le favelas sudamericane, Sierra Leone, Uganda, Libano, Israele, Colombia etc, con una popolazione scolastica che supera il milione di allievi.

La pedagogia steineriana come educazione alla vita



In un mondo caratterizzato dall'anticipazione delle tappe evolutive del bambino, dall' iperstimolazione sensoriale e da una precoce intellettualizzazione, la pedagogia Waldorf pone al centro lo sviluppo armonico del bambino, affinché ciascuno possa esprimere le proprie potenzialità ed in modo che indipendenza e responsabilità si possano sviluppare in modo graduale, nel rispetto dei tempi di ognuno.

Non ci si deve chiedere: cosa deve sapere ed essere in grado di fare l'uomo per l'ordine sociale, perché questo già esiste; bensì cosa vi è di predisposto nell'essere umano e cosa può essere sviluppato in lui. In questo modo sarà possibile arricchire l'ordine sociale di forze sempre nuove provenienti dalla generazione degli adolescenti. Allora, in questo ordine ci sarà sempre la vita che gli uomini, entrati a fare parte di essa, sapranno realizzare; ma non si faccia della generazione degli adolescenti ciò che vuole l'attuale organizzazione sociale.”
R. Steiner

L'azione pedagogica è orientata alla formazione dell'uomo, un uomo capace di pensare con la propria testa senza lasciarsi sopraffare dai condizionamenti del mondo moderno, un uomo che sappia inserirsi nel senso più ampio nella vita sociale, apportandovi il proprio personale contributo  e sappia concretizzare la sua personale “missione” nel mondo.

Il traguardo della pedagogia Waldorf è quello di suscitare e coltivare determinate facoltà umane che sono indispensabili per un'armonica convivenza nel mondo.

Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa.

R. Steiner

Il piano studi della scuola steineriana: una  visione completa dell'uomo



Tutti i processi di apprendimento vengono impostati in modo tale da coinvolgere “mani, testa e cuore” ed il piano di studi si adatta completamente alle forze di sviluppo del bambino, che si articolano in tre specifici settenni e che segnano le tappe evolutive secondo l'antropologia di matrice antroposofica.

Ogni mattina le prime due ore sono dedicate alle materie principali (il cui numero totale rispetta, nelle scuole paritarie, le quantità stabilite dai programmi ministeriali); ciascuna materia viene insegnata per periodi di 3-4 settimane, prima che un'altra prenda il suo posto. Questo sistema “intensivo” di distribuzione delle materie, viene definito “ad epoche” e caratterizza l'insegnamento all'interno delle scuole steineriane.
Questo favorisce l'apprendimento e la concentrazione sostenuta anche da esperienze artistiche e di ritmo, che integrano ed ampliano la lezione e che sono specifiche per ogni età.
Sul  bambino questo modo di procedere è particolarmente benefico perché, soprattutto in un'epoca nella quale l'eccesso di stimoli e la dispersione sono così diffusi, lo aiutano a darsi una disciplina.

Nella seconda parte della mattinata si lascia spazio alle materie che hanno bisogno di una pratica quotidiana, come le attività manuali e motorie, quelle artistiche e linguistiche.

I lavori manuali sono una costante fino alle superiori, si parte da lavori di telaio, ferro, uncinetto, ricamo, cucito per arrivare al legno, alla ceramica, alla creta.

Nelle classi inferiori l'insegnamento avviene per immagini ed è arricchito dall'osservazione dei fenomeni, mentre nelle classi superiori ciò che inizialmente si è percepito attraverso i sensi, diventa accessibile attraverso il pensiero. La via seguita è quella che dall'immagine conduce al concetto;  in tutte le materie quindi viene ripreso in forma concettuale ciò che prima si era sperimentato come immagine.

E' una scuola contraria alla tecnologia quindi non adatta ai tempi moderni?



Nelle scuole Waldorf, dai 3 ai 14 anni i  supporti informatici e la tecnologia in genere non sono utilizzati. Nel terzo settennio, dai 14 ai 21 anni invece l'informatica è insegnata al pari delle altre discipline tecniche.
Gli insegnanti invitano i genitori a limitare l'impiego di schermi anche a casa, per questo motivo sono stati spesso etichettati come “estremisti” e oppositori del progresso.
Come ho dettagliato nel mio articolo “Bambini ed esposizione agli schermi” molti sono gli studiosi che oggi invitano gli educatori ed i genitori sopratutto, a contenere entro determinati limiti l'impiego di smartphone, telefonini, computer e tv. Secondo lo psicologo inglese Aric Sigman, autore del rapporto sull' impatto della video-dipendenza nei giovanissimi, pubblicato dal Parlamento europeo, un bambino di 7 anni nella sua breve vita ha già fissato uno schermo per l'equivalente temporale di almeno un anno intero. 

Anche nella scuole Waldorf di Silicon Valley, frequentata in gran parte da figli di ingegneri e manager impiegati nelle più famose aziende tecnologiche del mondo (Apple, Google), l'elettronica è bandita.
Tutto ciò ha causato non poco scalpore, tanto da finire sulle prime pagine del New York Times. All'ufficio iscrizioni c'e' la fila perché la scuola accetta solo 196 allievi.
Alan Eagle, che lavora nel reparto comunicazioni di Google (scrive discorsi per il CEO) afferma:

“Rigetto l'idea che siano necessari supporti tecnologici alle elementari. Ci sarà tempo per imparare.
La tecnologia ha il suo tempo e luogo, li facciamo semplici apposta questi strumenti, perché sia facile usarli.

Resta il fatto che per Eagle come per gli altri genitori che hanno scelto la scuola Waldorf, l'istruzione è un'esperienza umana, che va al di là del supporto tecnologico e che necessita soprattutto di un solido rapporto con gli insegnanti ed i compagni.

Il ruolo dell'insegnante nelle scuole steineriane

La pedagogia Waldorf punta sull'efficacia educativa delle personalità dell'insegnante che ascolta, osserva e va incontro ai bambini là dove si trovano per favorirne lo sviluppo. Si tratta di un insegnamento che non pone al centro il materiale didattico, ma la presenza dell'insegnante in quanto “persona”.
Il maestro segue la classe per otto anni, talvolta affiancato da insegnanti specifici per determinate materie; egli sviluppa uno speciale rapporto di fiducia con i propri allievi che favorisce un clima di disponibilità e di attenzione, fondamentali per il processo di apprendimento.
I docenti delle scuole Waldorf oltre alla formazione richiesta dall'ordinamento statale, devono avere frequentato un corso di formazione specifico in pedagogia Waldorf, della durata di due anni.
E' richiesta inoltre una formazione permanente ed auspicato un continuo lavoro su loro stessi, poichè per educare occorre innanzi tutto autoeducarsi.


Niente voti né libri di testo


In realtà nelle scuole steineriane i libri ci sono ma vengono costruiti direttamente dai bambini e sono arricchiti con immagini, disegni, decorazioni, schemi, storie.
Si lavora senza righe e quadretti, in modo che il bambino impari a muoversi nella pagina in piena libertà dominandola con il tempo.
Non esistono voti e valutazioni che minano l'autostima del bambino e stimolano la competizione piuttosto che la collaborazione tra gli allievi.
Viene redatto un attestato individuale che descrive per ogni scolaro il lavoro svolto per ogni materia ed i progressi che ha compiuto. Spesso è accompagnato da una massima pensata per lui che ha lo scopo di orientarlo lungo il cammino di crescita.


E' una scuola riservata ad una ristretta cerchia di persone?

Coloro che non conoscono l'Antroposofia sono portati a credere che gli insegnanti Waldorf siano animati da una sorta di proselitismo, data la loro particolare concezione del mondo e della vita.
In realtà si tratta di un equivoco in quanto l'Antroposofia non è una religione né un sistema definito di pensiero, bensì un cammino di conoscenza del mondo e dell'uomo.
L'insegnante non si serve dell'Antroposofia per esporla durante le sue lezioni, ma per completare la sua formazione, il suo percorso di crescita come persona per perfezionare il suo metodo di insegnamento e comprendere meglio i problemi evolutivi dei ragazzi.

La scuola Waldorf è apolitica e laica ma la dimensione religiosa non è esclusa dal processo educativo.

Cosa significa questo?
Nelle scuole Waldorf viene seguito l'insegnamento cristiano libero ovvero, con le dovute varianti a seconda del paese nel quale la scuola opera e della relativa situazione culturale.
Si tratta di un corso fondamentalmente cristiano ma aconfessionale tenuto dagli stessi docenti della scuola, che ha lo scopo di offrire ai ragazzi le premesse culturali per poter affrontare, dopo la pubertà, il problema religioso con cognizione di causa.
Dalla prima alla quarta vengono proposti racconti che suscitano un senso di venerazione per il Dio Padre e per l'elemento divino presente nella natura, stimolando al tempo stesso l'impulso ad acquisire qualità umane come la gratitudine, l'amore per la verità, la devozione e la disponibilità ad aiutare il prossimo.
Dalla quinta all'ottava classe (terza media) vengono proposti brani dei Vangeli o biografie di personaggi storici appartenenti a vari ambiti culturali e religiosi,  ma che rappresentano un esempio per il modo in cui hanno affrontato le difficoltà della vita.

E' una scuola solo per ricchi?

Le scuole Waldorf sono scuole private che richiedono il pagamento di una retta. Prima dell'iscrizione è previsto un colloquio economico con il consiglio Direttivo della scuola, per verificar e la possibilità della famiglia di corrispondere la retta intera oppure se è necessaria una riduzione.
Per contribuire al finanziamento della scuola i genitori sono chiamati a partecipare ad iniziative di varia natura destinate alla raccolta di fondi come bazar e feste, oppure a fornire un aiuto pratico nella gestione della scuola stessa in relazione alle proprie abilità e alla disponibilità di tempo.

Libri per approfondire






Nessun commento:

Posta un commento

DIMMI COME LA PENSI.
Per commentare utilizza un account Google/Gmail, altrimenti la modalità "anonimo".

La Magia è credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa. (Goethe)