mercoledì, marzo 29

Come raggiungere una felicità duratura?


Chi di noi non si è fatto almeno una volta nella vita questa domanda?
Io di certo oggi non sono qui per fornirvi una risposta, ma solo per condividere alcune riflessioni e punti di vista frutto delle mie letture e ricerche.

Non esistono due persone uguali al mondo, ogni essere umano è un capolavoro e ad ognuno di  noi singolarmente spetta il compito di gestire la propria vita e trovare le risposte alle domande che questa ci porta incontro.
Per questo motivo mi tengo alla larga dalle persone che si atteggiano a "guru", a detentori di verità assolute valide per tutti, pre-confezionate.
Credo che tutti siamo in cammino lungo la strada della vita; ognuno deve fare i conti con le difficoltà che si incontrano, con i propri limiti, ma anche con le singole potenzialità ed i talenti personali.
Nutro invece enorme fiducia nello scambio e nella condivisione di esperienze, punti di vista, opinioni e saperi. 

Tutte le culture e le religioni del passato concordano sul fatto che l'essere vero dell'uomo NON corrisponde a ciò che si vede esteriormente.


 Culture antiche e mitologie danno per scontato che:

 "L'essere umano è di natura spirituale. Il corpo è solo lo strumento."

Per noi oggi non è più scontato pensare che in ogni essere umano vive qualcosa che va al di là del puro corpo fisico. Questa situazione, sostengono  in molti, crea grande disorientamento.

Nonostante il benessere e le comodità che la vita ci offre, gli esseri umani oggi non sono più felici rispetto al passato. Perché?

"Perchè l'individuo è stato trascurato"

Viviamo una condizione di libertà senza precedenti ma nel corso dei secoli ci siamo notevolmente impoveriti interiormente perdendo il contatto con noi stessi, la nostra vera essenza.

Cosa è questo essere spirituale,  vera essenza o  vero Io?


Se come me siete appassionati e voraci lettori, vi sarà capitato di trovare le definizioni più diverse in proposito. 
Chi la chiama la nostra "coscienza superiore", la parte "sovraconscia" , oppure "l'intelligenza", l' "Io Superiore", l' "inconscio", la nostra parte "Sacra", il "Tempio Interiore", il "vero Sè" le definizioni si sprecano.

Per semplificare io me la spiego come la parte di me che si distingue dalla coscienza ordinaria, quella con cui abbiamo a che fare tutto il giorno, tutti i giorni e che è piena di egoismi ed illusioni.

Sembra proprio che il grande mistero dell'uomo si riassuma in questo essere "spaccato in due": vivere da un lato la normalità della coscienza frammentata di tutti i giorni e dall'altro una "coscienza superiore" molto più saggia e vasta.

Ma quando una vita è felice?


Secondo me una vita è felice quando si riesce ad essere se stessi, quando riusciamo a liberarci dai condizionamenti del nostro passato, che ci hanno trasformato in ciò che siamo oggi e che spesso assumono l'aspetto di una gabbia. 
Una vita è felice quando le nostre due parti quella "Ordinaria" e quella "Sacra" riescono ad armonizzarsi conoscendosi sempre più profondamente.

"Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa". (Luigi Pirandello)

La coscienza ordinaria ci spinge a seguire false utopie a correre ogni giorno senza neppure domandarci quale sia la meta, presi come siamo da perenni insoddisfazioni, complice anche il mercato che alimenta costantemente falsi bisogni.
E' quella stessa parte di  noi che ci rende giudici implacabili del comportamento altrui; l'altro allora diventa il capro espiatorio, colui al quale si attribuiscono le responsabilità delle nostre sofferenze.
Ma delegare all'altro la responsabilità di ciò che accade in me non è in realtà solo una scappatoia?

Io sono l'artefice della mia vita e della mia felicità. 

Perchè io posso scegliere come affrontare gli eventi più difficili e dolorosi della mia vita trasformandoli in occasioni di crescita. Quante testimonianze e storie ho letto di uomini e donne che proprio grazie alle difficoltà della vita, hanno avuto modo di crescere e di imparare ad amarla ancora di più.
Questo non è facile, anzi tutt'altro, ma accogliere con gioia il proprio destino e capire che nella vita non si può avere tutto ne scegliere liberamente tutto ciò che ci capita può essere, forse, la chiave giusta per comprendere davvero cosa sia la "felicità duratura".
Siamo liberi di reagire, di prendere posizione, di affrontare la vita cercando di trarne sempre il meglio. 

Si tratta di ritrovare fiducia nelle nostre risorse interiori ed in quella parte di noi stessi più saggia e "illuminata" che ci aiuta a guardare alle cose sotto diversi punti di vista, a tollerare l'altro con tutte le sue imperfezioni, a incanalare le nostre emozioni in maniera costruttiva e creativa per scoprire il significato e lo scopo della nostra vita ed iniziare a viverla in maniera più cosciente.

"Ascoltare il tuo cuore non è semplice. Scoprire chi tu sei non è semplice. Ci vuole un sacco di duro lavoro e di coraggio per conoscere chi tu sei e che cosa tu vuoi."(Sue Bender)

Ma come si fa a capire se si è sulla giusta strada verso la felicità?




Dal grado di soddisfazione che proviamo  nel fare ciò che facciamo nel momento in cui lo viviamo.
Quanto siamo soddisfatti della nostra vita?
Quante e quali cose facciamo che ci fanno stare davvero bene, ci riempiono di energia, di benessere, di buon umore, di voglia di vivere?

"Pensate alla differenza tra una giornata senza scopo, piena di rassegnazione e disperazione, e un'altra dove si hanno le ali...forse perchè si è innamorati. E la differenza non è nelle cose esterne: sta nei pensieri. Dai pensieri sorgono i sentimenti, e dai pensieri e dai sentimenti nascono le azioni."
( Pietro Archiati "Cammini dell'anima")

Per raggiungere questa felicità duratura dunque, bisogna iniziare a cambiare il nostro modo di pensare?

Voi cosa ne dite? Mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista.

4 commenti:

  1. Carissima grazie per questo post che è stato motivo per me di riflessione. E' passato un periodo della mia in cui non facevo che lamentarmi della mia condizione e del comportamento altrui. Troppe cose da fare, tutto sulle mie spalle, lavoro, bambini, casa nessuno che mi capiva nessuno che mi aiutava. Vedevo tutto nero. Poi grazie ad alcune amiche che mi hanno trascinata quasi fisicamente ho iniziato a partecipare ad alcuni laboratori di pittura e disegno ...non ero una cima ma più praticavo più avevo soddisfazione. Mentre disegnavo e dipingevo mi sentivo bene. Leggevo e studiavo per apprendere nuove tecniche ..poi ho approfondito l'aspetto curativo e terapeutico dell'arte etc. E' nata una passione vera e propria. Riuscivo a ritagliarmi ogni giorno momenti da dedicare alla mia nuova passione...e da lì la mia vita è cambiata. Ma hai ragione non sono cambiate le mie condizioni esterne i miei impegni..ho solo arricchito la mia vita ho trovato qualcosa che mi da soddisfazione che mi arricchisce e che mi fa stare bene. Tutto ciò mi porta a vedere tutto e tutti con occhi diversi ...sono più felice...e riesco a trasmettere tutto ciò anche ai miei famigliari. Scusa se mi sono dilungata...forse un po' troppo..ma l'argomento mi ha molto toccato.

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    1. Grazie Patrizia per avere condiviso la tua esperienza. Una storia molto bella, delicata e sincera, ho apprezzato ogni parola che hai scritto. Grazie.

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  2. Grazie per questo post molto bello. Anch'io mi associo a quello che ha detto Patrizia.Ho 63 anni e per una vita intera non ho fatto altro che stare male. E il mio disagio l'ho messo tutto nel cibo. Per una vita non ho fatto altro che ingrassare e dimagrire. poi 10 anni fa ho capito che era il momento di cambiare e con l'aiuto di una persona mandata dall'Universo mi sono iscritta ad una scuola di Shiatsu. Sono diventata una shiatsuka, ho incominciato ad avere fiducia in me stessa. Ho fatto altri percorsi di crescita spirituale. Ora sono in pensione da un anno. faccio saponi cosmetici, teatro mi sono iscritta ad una scuola di counseling per poter imparare a parlare con le persone (non so parlare questo è il mio cruccio) ma ho scoperto che il mio tsalento è il tocco e quindi sono felice di questo. Mi sento una persona felice e quindi questo arriva alla mia famiglia e al restoi delle persone che frequento.Bisogna trovare assolutamente qualcosa da fare che ci appassioni e quindi si scoprono le meraviglie di questo dono prezioso che ci è stato donato e che è la ns. Vita. Un grande abbraccio. Maria Grazia

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    1. Maria Grazia che gioia leggere le tue parole. Che bello sentirti così positiva, carica piena di energie e di voglia di fare! Pensa che molti con il pensionamento vanno in crisi..tu hai scoperto un mondo. La cosa che mi fa riflettere della tua storia e di quella di Patrizia è quanto siano stati importanti gli altri nella vostra vita. Incontri sono stati determinanti. Per Patrizia le amiche che l'hanno trascinata ai laboratori, per te la persona che ti ha portato ad iscriverti alla scuola di Shiatsu. Molto vero e molto toccante, grazie per avere condiviso la tua storia. Anche io ti abbraccio forte.

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La Magia è credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa. (Goethe)