Il termine vacanza, ci
fa subito pensare al riposo, all’assenza di attività, richiama in qualche
misura il vuoto.
In realtà questa ‘assenza’
risulta fondamentale per il processo di apprendimento, così come la veglia lascia il posto al sonno notturno, e
le diverse attività che movimentano la giornata sono
alternate a momenti di riposo e rilassamento.
Tutto si inserisce in
un ritmo, che prevede l’equilibrio tra pausa e lavoro.
Rispettare questo ritmo
significa muoversi in sintonia con i processi di crescita e sviluppo del
bambino in età scolare.
Oggi i bambini sono
spesso troppo sollecitati, tra impegni scolastici ed extrascuola, dovrebbero
ritrovare invece la dimensione giusta tra impegno e riposo,
concentrazione e rilassamento.
Altrimenti si corre il
rischio di compromettere non solo il processo di apprendimento, ma anche
la salute fisica del bambino, che non riesce a rigenerare le necessarie
energie fisiche, indispensabili in questo periodo di vita, allo sviluppo fisico ed intellettivo.
All’interno di questo
ritmo si inserisce anche l’alternanza tra il processo di memorizzazione ed il
processo del dimenticare.
Durante gli anni dell’università
mi è capitato di osservare che, quando riprendevo una materia per ripassarla dopo un determinato periodo di
sospensione in cui mi ero dedicata ad
altro, la trovavo molto piu’ semplice e
comprensibile.
Quel periodo di
sospensione, in realtà mi aveva permesso di consolidare le informazioni, di
impossessarmi della materia in maniera piu’ profonda.
Impariamo quindi a fare
in modo che le vacanze estive prevedano delle vere pause, in modo tale che i
bambini possano distogliere l’attenzione dallo studio in modo completo.
A questi momenti
andranno poi integrati periodi di impegno quotidiano non troppo pesante, con una
intensificazione del lavoro nel finale, in modo tale che il bambino possa riacquistare un po’ alla volta il ritmo
scolastico.
ciao , mi piace la questione spiegata in questi termini!
RispondiEliminaSara