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mercoledì, maggio 30

I piccoli gesti che cambiano il mondo: la storia di Valentina


Ho conosciuto Valentina qualche tempo fa perchè mi ha contattata dopo l'acquisto del mio e-book sul sapone, per avere risposta ad alcuni dubbi.
Mi sono piaciuti subito il suo entusiasmo e la sua voglia di fare ed abbiamo continuato a sentirci. Mi ha reso partecipe di tutti i suoi piccoli ma grandi traguardi: i primi saponi e detersivi fai da te e puntualmente ancora oggi, con mio grande piacere, mi tiene informata sui suoi progressi in ogni campo dell'auto-produzione.
Avere una lettrice così operativa, che segue le ricette ed i consigli ed è così positiva e soddisfatta è davvero il sogno di ogni blogger 😊.
Così le ho chiesto di condividere la sua storia, di come si è avvicinata al mondo dell'auto-produzione e di come, a piccoli passi, si sia incamminata lungo un percorso di vita più ecologico e sano.

La sua storia così vera e positiva, scalda il cuore e ci fornisce l'energia giusta e la fiducia necessaria per compiere quei piccoli gesti che, giorno dopo giorno fanno la differenza e possono, perchè no, cambiare il mondo.

giovedì, settembre 15

Quando la realtà supera il sogno..la storia di Stefania



Ho conosciuto Stefania circa un anno fa, quando mi ha scritto per avere consigli sull'auto-produzione di sapone.
Sono rimasta subito affascinata dalla personalità frizzante e dalla sua voglia di fare. 
Mi ha  accennato che viveva in Brasile da  qualche mese, che amava viaggiare e che finalmente dopo anni di ripensamenti e dopo avere vinto resistenze personali e famigliari aveva realizzato il suo sogno: 

trasferirsi in Brasile dove aveva trovato non solo fonti di ispirazione per la sua crescita personale e professionale,  ma anche l'Amore.

Ci siamo scambiate diverse mail, ed infine incuriosita dalla sua storia, le ho chiesto di raccontarmela e di poterla condividere sul blog.

lunedì, giugno 29

CAMBIO VITA: LA MIA STORIA MESSICANA



Ecco un'altra magnifica storia di cambiamento; ce la racconta Francesca, italiana in Messico:


"Mi chiamo Francesca, sono toscana e vivo in Messico da circa tre anni con il mio compagno.

Ci siamo conosciuti 18 anni fa all'Universita' di Siena, dove entrambi studiavamo.

Dopo la laurea, ho lavorato nel "precariato pubblico" (cosi' ho ribattezzato la mia esperienza nel settore pubblico) per circa 10 anni poi mi sono chiesta se veramente quello che volevo era timbrare il cartellino per tutta la vita e magari dover anche ringraziare chi mi aveva raccomandato!

Delusa e stanca, dopo mille concorsi, di vedermi sempre sorpassata dal raccomandato di turno, ho deciso di tentare l'avventura e siamo partiti per il Messico!

Intendiamoci, io adoro il mio Paese e lasciarlo mi e' costato moltissimo; qualcuno potrebbe dire che abbiamo "abbandonato la nave che affondava", preoccupati dalla crisi economica: c’e’ un po’ di vero.

Pero’ e’ anche vero che siamo sempre stati viaggiatori e rimanere in Italia a “elemosinare” un posto di lavoro veramente non ci andava. Anche il fatto di non avere figli ci ha fatto sentire piu’ “leggeri”.

Perche’ il Messico?

Toglietevi subito dalla testa l’immagine che vi siete fatti: sole, baretto sulla spiaggia, margarita nel bicchiere e  bagni nell’oceano a tutte le ore del giorno e della notte. No, io vivo nel profondo Messico, quello industrializzato, quello del boom economico, dove si lavora 10 ore in una fabbrica ed il mare e’ a 800 km di distanza.

Il Messico l’avevamo gia’ conosciuto durante una vacanza tanti anni fa. Ci era piaciuto molto ed abbiamo pensato che potesse essere un’opportunita’.

Certo, prendere la decisione di lasciare le nostre famiglie e di avventurarci nell’ignoto non e’ stato facile, avevamo mille paure e nemmeno un contatto in Messico, siamo letteralmente partiti all’avventura, “zaino in spalla”. I nostri amici e parenti erano sconcertati, chi ci diceva che eravamo incoscienti o pazzi, chi che eravamo coraggiosi, c’era anche chi diceva”vorrei farlo anch’io, voi andate avanti e poi mi dite com’e’”.

Insomma, tra incoraggiamenti e raccomandazioni, siamo arrivati in Messico, biglietto di sola andata (l’ottimismo non ci mancava!).

All’inizio e’ stata dura, non conoscevamo nessuno, dovevamo imparare lo spagnolo e “prendere le misure” con una realta’ totalmente nuova. Non riuscivamo ad ottenere un documento di soggiorno e senza quello non trovavamo nemmeno un lavoro. Li’ ho capito quello che provano gli immigrati che arrivano in Italia e devono completamente rifarsi una vita in un paese straniero. Quando si dice “trovarsi dall’altra parte”!

A volte avremmo voluto abbandonare tutto e tornare alle nostre certezze pero’ ci davamo coraggio a vicenda e sentivamo che presto le cose sarebbero cambiate.

Ed ecco che, finalmente, vengo assunta dallo stabilimento industriale messicano della crema spalmabile piu’ famosa d’Italia! E senza raccomandazioni! Il fatto di essere italiana mi ha sicuramente favorito nell’entrare in una impresa italiana ma qua’ veramente danno valore al tuo titolo di studio ed alle tue conoscenze.

Ho lavorato alla “Ferrero” del Messico per 2 anni, e’ stata un’esperienza meravigliosa che non avrei mai immaginato di poter fare, anche perche’ si e’ trattato di cambiare totalmente tipo di lavoro rispetto a quello che avevo sempre fatto e questa e’ stata “la sfida nella sfida” ma quanto e’ gratificante mettersi in discussione e vedere che ce la puoi fare alla grande! E poi per noi italiani, cresciuti a ovetti Kinder e Nutella, la Ferrero ha un significato speciale, non e’ cosi’?

Adesso sto cercando un altro lavoro, vorrei tornare a lavorare nel mio settore, quello sociale; il mio compagno, che e’ ingegnere industriale, ha un bel lavoro in un’azienda europea.

Se siamo felici? Penso di si’.

Nostalgia dell’Italia? Moltissima, ci pensiamo tutti i giorni pero’ qua’ possiamo permetterci di andare in vacanza, al cinema, al ristorante e non ci dobbiamo preoccupare di lavorare per pagare le tasse.

Certo, se ti ammali in Messico devi andare in una clinica privata ed allora anche li’ ti tolgono meta’ del tuo stipendio, insomma, ogni Paese ha i suoi pregi ed i suoi difetti. Noi abbiamo scelto di vivere qualche anno qua’ e poi tornare (quando e se ci daranno la pensione!) al nostro vigneto ed al nostro oliveto in Toscana, a fare l’olio ed il vino biologici (adesso se ne sta occupando mio suocero) ed a raccogliere le erbe spontanee in campagna, godendoci il meritato riposo.

La mia esperienza sul cambiamento, quindi, e’ sicuramente positiva e spero possa essere di incoraggiamento per chi voglia “sperimentarsi” in questo passo pero’ bisogna anche mettere in conto che arrivare in un Paese straniero (e nemmeno europeo!) senza conoscere nessuno non e’ facile, ci vuole pazienza e perseveranza.

Il Messico e’ un Paese accogliente, festoso, tradizionale, ha un clima splendido, spiagge caraibiche e giungla incontaminata ma quando io ed il mio compagno pensiamo al nostro futuro non ci vediamo spaparanzati su una spiaggia di Acapulco ma nella nostra casetta nel bosco in Toscana a raccogliere castagne, funghi, asparagi selvatici e fragoline di bosco. La casa e’ gia’ li’ che ci aspetta! Il mio ragazzo, da buon ingegnere, sogna di convertire questa casetta in una casa ecosostenibile, completamente autonoma dal punto di vista energetico e sta gia’ studiando pompe di calore e pannelli solari.

Questo e’ il nostro piccolo sogno di semplicita’ e natura.

L’esperienza in Messico ci ha insegnato che tutto quello che desideriamo e’ alla nostra portata, bisogna solo alzarsi ed andare a prenderselo!

E non c’e’ bisogno di fare migliaia di kilometri come abbiamo fatto noi, basta solo capire veramente quello che si vuole fare ed essere e poi avere il coraggio di agire per raggiungerlo."

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Grazie mille a Francesca per avere condiviso la sua storia con tutti noi e per la sua carica di ottimismo e fiducia.


sabato, marzo 21

FARE IL SAPONE E' TERAPEUTICO: LA TESTIMONIANZA DI ENRICO


A metà 2013 ho conosciuto Enrico. Voleva iniziare a produrre sapone.

Abbiamo continuato a scriverci abbastanza regolarmente. Mi ha sempre tenuta aggiornata sulla sua produzione e i suoi progetti, di cui era davvero entusiasta.

Un ragazzo molto garbato, gentile con una grande passione e tanta voglia di fare. 

Ecco la sua storia

"Mi chiamo Enrico, ho 35 anni, abito a Brescia.
Sono paziente del "Centro Psicosociale (C.P.S) n.1 di Brescia".
Da febbraio 2013 a settembre 2013 ho svolto lavori occasionali e accessori presso il Gruppo Volontari Brescia 3 O.N.L.U.S; da ottobre 2013 a oggi continuo a svolgerne nell'ambito del programma "Socializzazione in ambiente reale ( S.A.R)" patrocinato dall'A.S.L.

Dall'aprile 2014 mi sono trovato un impiego part-time riservato alle persone ex legge 68/99.

E ora parliamo del sapone

Verso la fine di luglio 2013 l' allora Presidente del  Gruppo Volontari Brescia 3 mi disse: " Pensa, durante le vacanze, ad una nuova attività che potremmo fare".
Il Gruppo Volontari Brescia 3 si fa promotore, oramai da 4 anni della " Proposta sociale Ruth": ovvero, dare lavoro occasionale e accessorio a persone variamente svantaggiate, pagandole con vaucher, assegni speciali, che possono essere cambiati in posta o in tabaccheria.

Il Gruppo Volontari Brescia 3 da lavoro occasionale a circa 50 persone nel corso dell'anno. Si tratta per la maggioranza di lavori a tempo determinato, ma non sono mancati i casi in cui questi si sono trasformati in rapporti a lungo termine.

A fine settembre 2013 lavandomi le mani, mi si accese la lampadina: "Potremmo fare del sapone  in casa! Ci sarà pure un modo più semplice di come faceva nonna..".

Mi sono documentato su internet ed ho chiesto alla nostra amica Maghella la sua guida.

Dopo averlo letto ho recuperato tutto quello che potevo come materiale e ingredienti in varie dispense (mia, quella di mia mamma, della moglie del Presidente del Brescia 3 e di una volontaria).

Ho esposto al Presidente il progetto che, a mio parere, avrebbe potuto generare una piccola entrata da destinare al progetto sociale Ruth.

Ho iniziato la produzione a novembre 2013, con 5 tipi di marsiglia, la saponetta nutriente, il sapone al cioccolato e al tè verde. Abbiamo proposto un contributo di circa 1 euro a saponetta poiché siamo una O.N.L.U.S e possiamo solo chiedere offerte e non fissare un prezzo.

Abbiamo così coperto le spese.

Intanto per me fare il sapone stava acquistando un valore terapeutico.
La ricerca degli ingredienti, la preparazione dei "semilavorati" (oleoliti, polveri) il farlo, il confezionarlo..: mi si era risvegliata la creatività.

E stava diventando un lavoro collettivo : chi lo realizzava, chi prendeva nastro e carta, chi stampava le etichette, chi lo provava, chi lo promuoveva.

Poi è arrivato il Bando della Regione Lombardia, "Progetto giovani e famiglie in formazione". Il gruppo Volontari Brescia si è candidato con vari progetti e tra questi la produzione di sapone, che ha ricevuto un contributo di 500 euro.

Ho avuto la possibilità di acquistare oli essenziali, stampini e di diversificare la produzione.

Nel corso del 2014 un'altro paziente del mio stesso C.P.S è stato ospitato nel gruppo Volontari Brescia 3 e mi ha aiutato nel confezionamento del sapone.

Questa attività non ha avuto valore terapeutico solo per me ma anche per lui, in quanto ho notato che, seppure con grande sforzo (era estremamente iperattivo), riusciva a stare seduto ad incartare e mettere nastro ed etichetta sulla saponetta.

Il coronamento del mio progetto e del Bando cui abbiamo partecipato è quello di offrire ad una persona disagiata un' opportunità di lavoro occasionale. Questa persona potrebbe, aprirsi una partita iva e fare il saponaio vero e proprio: si tratta sempre di piccoli numeri ma visti i tempi è comunque un' importante obiettivo.

Sto cercando di fare avere in comodato o ad un affitto simbolico, un laboratorio l' O.N.L.U.S, poiché avrei trovato tre persone interessate al progetto.

Il 24 gennaio 2015 ho tenuto un laboratorio pubblico sulla preparazione del sapone, nell'ambito di un un progetto al quale abbiamo aderito assieme all' A.U.S.E.R Brescia, alla RETE Brescia e ad altre piccole associazioni.

Immaginatevi nei miei panni, un paziente di un C.P.S , timido, fare il sapone davanti a 30 persone  di tutte le età: alla fine ero bagnato di sudore dal colletto del camice sino alla punta dei piedi.










Il bilancio approssimativo di 1 anno e 3 mesi di lavoro

  • 24 tipi di sapone prodotto
  • almeno 360 saponette (senza tenere conto di quelle che ho ri-prodotto)
  • 20 le persone coinvolte tra singoli e famiglie
  • 1 occasione di aggregazione, attraverso il laboratorio che mi hanno proposto di ripetere


Ringraziamenti

Ad Alfredo che mi chiese di pensare
A Ste , che mi ha permesso di imparare.
A Maria Teresa, Rita, Andrea, Laura che mi hanno sempre apprezzato, incoraggiato e hanno studiato un "imballaggio" molto più carino di quello che avevo pensato io.
Al Gruppo Volontari Brescia 3 e ai consiglieri di allora, Elio e Carla, che approvarono il progetto e mi fornirono i mezzi.
Alle mie dottoresse, la mia psicoterapeuta Laura, la mia educatrice sociale Lucia: che mi hanno risvegliato la creatività in maniera molto professionale.
A tutti quelli che hanno letto un nostro volantino, guardato il nostro sapone, accettato, distribuito, contribuito, organizzato e assistito al laboratorio e letto questa mia testimonianza.

Ciao e grazie a tutti di cuore!

Enrico Burzacchi.
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E tutti noi Enrico ringraziamo te per esserti fatto portatore e sostenitore di questo progetto e di avere contribuito con tanta passione, impegno e lavoro a promuovere l'arte della saponificazione.

E soprattutto grazie per avere condiviso con tutti noi la tua esperienza.


Come realizzare il sapone?


Ho descritto il procedimento per realizzare il sapone e tutte le precauzioni che è necessario prendere in una piccola guida (che contiene anche 2 ricette facili facili) e che potete richiedermi gratuitamente iscrivendovi alla newsletter => CLICCA QUI PER RICEVERE LA GUIDA GRATUITA

Chi invece desidera conoscere a fondo l'argomento scoprendo tanti dettagli interessanti di questo particolarissimo mondo dell'auto-produzione di sapone, può acquistare il mio e-book "Il sapone di Ste, ottimi saponi, minima spesa, piccolo sforzo":


mercoledì, febbraio 19

CAMBIO VITA: LA STORIA DI ANNA



Ieri ho ricevuto la mail di Anna, una mia lettrice.
Che gioia mi ha dato! 
E' una persona splendida, che ha voluto condividere la sua storia con noi e per questo la ringrazio infinitamente!

sabato, febbraio 15

LA CRISALIDE DI UNA DJ: LA STORIA DI CINZIA



Oggi vi presento CINZIA che ci racconta la sua storia.
Cinzia è un'amica di vecchia data...dai tempi delle scuole medie...eh ne sono passati di anni!
Abbiamo frequentato anche le superiori assieme (Ragioneria...) ed anche se le nostre vite hanno preso direzioni diverse, abbiamo sempre mantenuto vivo il legame di amicizia e confidenza.
Ed ora a 40 anni ci ritroviamo di nuovo su un percorso comune, quello della famiglia e dell'amore per la Natura e per le buone letture....ovviamente non mancano le serate fra vecchie amiche fatte di chiacchiere e sane risate!

mercoledì, febbraio 5

LA STORIA DI SAVINA



Oggi a parlare della sua storia è Savina, l'autrice del blog IL MONDO DI NININ.
E' stata una delle prime blogger che ho conosciuto quando dato vita al mio blog.
Mi piace perchè ha un modo di scrivere che mi intriga, mi rapisce e mi fa sorridere grazie al suo intelligente umorismo.

mercoledì, gennaio 22

LA STORIA DI MAGHELLA





Diventare mamma è stato l'inizio di un lungo percorso, (che continua tutt'ora) verso la conoscenza di me stessa più reale e vera.


Ho iniziato a chiedermi cosa volessi veramente dalla vita, cosa mi faceva stare bene, anche se questo andava contro il pensare comune o l'immagine di me stessa che mi ero costruita.
Eh sì perchè questa immagine frutto si delle esperienza passate, ma anche dell'educazione che abbiamo ricevuto, del modello culturale che ci hanno trasmesso, è spesso una prigione in cui vive rinchiusa la nostra vera 'personalità' , o 'essere' come lo vogliamo chiamare non importa.

Di certo sapevo, perchè lo avevo provato, che vivere dedicando tutte le mie energie a mio figlio, non mi avrebbe reso felice, anzi....
Ero per questo una cattiva mamma?
Perchè permettere agli altri, al pensare comune, di influenzare la mia vita, solo per essere catalogata come una 'brava mamma'?
NO. Il prezzo era troppo alto.

Quante volte nella vita, ci ritroviamo a fare delle cose, a compiere delle scelte solo per ottenere il 'riconoscimento' degli altri? Per sentirci dire quanto siamo brave?

In ufficio, la mentalità con cui dovevo rapportami ogni giorno (e devo tutt'ora) è quella che stabilisce il 'valore' (eh perchè  tutto è espresso in termini di quantità, numerici) di una persona sulla base del 'livello retributivo' cui appartiene, dello stipendio che percepisce, delle persone che gestisce.
Da qui le invidie, i pettegolezzi, le critiche, le competizioni.
Si parla sempre a partire da sè stessi. Ci si mette sempre al centro e da lì si guarda per giudicare.

Poverello vero?
A me pare proprio di sì.
Non è più 'bello'  pensare in termini di 'diversità' delle persone, di 'unicità'?
Ognuno con i suoi pregi, con i suoi difetti, difficoltà e ostacoli da superare?

Preferisco godermi la vita giorno per giorno, invece di aspettare un futuro migliore che non arriverà mai.
Perchè quel futuro è il frutto di ciò che costruiamo ogni giorno, godendoci la vita sino in fondo, aprendoci all'altro, che non è un nostro 'avversario' ma è sempre un compagno di avventura.

Imparare dalla vita, dagli altri, dai libri.

Due anni fa, come ho raccontato QUI è finita la mia avventura con l'Università.
Quello per me è stato un grosso 'cambiamento', che ho ottenuto grazie al forte desiderio, alla passione che mi animava e che mi ha permesso di conciliare gli impegni familiari e lavorativi con lo studio.

Questo impegno ha rapito molte delle mie energie ed al tempo stesso ha riempito di gioia gli anni che gli ho dedicato.
Ma poi che fare?
Sotto il profilo lavorativo questa laurea mi ha dato la possibilità di cambiare settore lavorativo.
Sono passata dall'amministrazione alla formazione , pur restando nella stessa azienda.
Di certo un'occasione per imparare cose nuove, stabilire nuove relazioni, vedere altri mondi.
Tutto ciò ovviamente ha il suo rovescio della medaglia.
Ovvero il senso di incertezza, di insicurezza che genera l'avventurarsi per strade nuove.

Ancora una volta è un ricominciare da capo.


Ad un certo punto ho sentito la necessità di avere un 'luogo' tutto mio, da gestire in piena ed assoluta libertà, in cui 'parlare' di ciò che amo, di quello che mi sta a cuore, con persone che condividano questi interessi.


E' così che è nato il blog di Maghelladicasa.

E voi? 

Se avete voglia di condividere le storie dei vostri 'cambiamenti' scrivetemi :

maghelladicasa@hotmail.it

mercoledì, dicembre 4

CAMBIO VITA: LA STORIA DI ELEONORA



Con tantissima gioia pubblico oggi la storia di Eleonora, che ringrazio davvero di cuore.
L'ho conosciuta diversi mesi fa, perchè mi ha inviato una mail per richiedermi il mio e-book per fare il sapone.
Mi ha accennato al fatto che si era trasferita con la famiglia in Irlanda.
Ci siamo scambiate qualche mail, e sono rimasta colpita dal suo racconto.

Le ho proposto di pubblicare la storia per la mia rubrica, ed ha subito accettato.

venerdì, novembre 8

CAMBIO VITA: LA STORIA DI MORENA




Vi presento oggi la mia nuova rubrica: STORIE DI CAMBIAMENTO.

Ospiterò le storie di coloro che hanno dato una svolta alla loro vita.
Dalle motivazioni che hanno spinto alla scelta, alle difficoltà che hanno incontrato, ma anche ai risvolti positivi, le sorprese che questi cambiamenti hanno riservato loro.

Il motivo che mi ha spinto a creare questo spazio è la condivisione.
Io credo molto nello scambio delle esperienze, nelle relazioni, nell'aiuto reciproco.
Spero che queste testimonianze siano di incoraggiamento per tutti coloro che vogliono cambiare ma hanno paura, che temono le difficoltà, o che le stanno vivendo, ma anche a chi cerca consigli, spunti e idee per piccoli 'cambiamenti' da apportare alla vita di ogni giorno.

Invito quindi chiunque di voi abbia voglia di condividere con noi la sua storia, ad inviarmi una mail a:


maghelladicasa@hotmail.it


La Magia è credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa. (Goethe)