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martedì, settembre 9

Perché misurare la tua velocità di camminata è utile a tutte le età

 

Camminare è un gesto che diamo spesso per scontato, ma in realtà è una delle azioni più complesse che il nostro corpo compie. Coinvolge cervello, cuore, muscoli, articolazioni, equilibrio e respiro. Quando uno di questi sistemi rallenta o si indebolisce, il passo ne risente.

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha dimostrato che la velocità della camminata spontanea (cioè il passo a ritmo naturale, non forzato) è un indicatore molto preciso dello stato di salute generale.

Per questo viene anche definita “il sesto segno vitale”, al pari di pressione arteriosa, battito cardiaco o temperatura corporea.

La scienza in movimento

Camminare può sembrare un gesto semplice: un piede davanti all’altro. Ma è, in realtà, una vera sinfonia biomeccanica, che coinvolge corpo e cervello in perfetta coordinazione.

Il cervello invia comandi in millisecondi, coordinando oltre 200 muscoli per mantenerci in equilibrio e in movimento.

Il midollo spinale esegue circuiti pre-programmati che automatizzano il passo, lasciando la mente libera di pensare ad altro.

Gli occhi e l’orecchio interno agiscono in sinergia e ci aiutano a mantenere l'equilibrio anche su terreni irregolari o salite improvvise.

Cuore e polmoni alimentano di ossigeno i muscoli, mentre i vasi sanguigni si adattano per evitare cali di pressione.

L’oscillazione delle braccia ha un ruolo fondamentale: funge da contrappeso, stabilizzando il busto e migliorando l’efficienza del movimento.

Muscoli, articolazioni e tendini non solo muovono il corpo, ma si coordinano per rendere ogni passo un gesto economico ed efficace.

Basti pensare a quanto tempo impiega un bambino a imparare a camminare: oltre un anno di tentativi, cadute e pratica.

Quel passo naturale, che oggi fai senza pensarci, è frutto di migliaia di ore di apprendimento.

Ogni passo è una reazione a catena che avviene in meno di un secondo. Se anche uno solo di questi sistemi rallenta (cuore, equilibrio, forza, coordinazione...), tutto il ritmo si spezza.

Per questo la velocità dell’andatura è così significativa: non valuta un singolo organo, ma mostra quanto bene tutto il corpo lavori insieme.

mercoledì, giugno 4

Il potere silenzioso degli hobby imperfetti

Negli ultimi tempi, sempre più persone stanno riscoprendo il valore degli hobby. Non parlo di passioni da trasformare in carriere o competenze da mettere nel curriculum, ma di quei piccoli gesti quotidiani che, pur senza uno scopo preciso, riescono a portare pace. Parliamo di attività lente, semplici, spesso imperfette, che rappresentano una vera e propria oasi di libertà nella frenesia del quotidiano.

In un mondo che ci vuole sempre performanti e produttivi, c'è una bellezza quasi rivoluzionaria nel permettersi di essere principianti. Di coltivare un hobby senza doverlo trasformare in un progetto, senza sentirsi obbligati a documentarlo o a condividerlo. Semplicemente: farlo. Per il puro piacere del fare.

Pensiamo, ad esempio, all’arte dell’autoproduzione. Preparare un sapone fatto in casa, mescolare oli essenziali per creare il proprio profumo, realizzare un detersivo naturale con ingredienti semplici e sicuri. Non è importante se il risultato è perfetto. Non è importante se la crema viso ha una texture da profumeria di lusso. Quello che conta è l’intenzione, il gesto, il momento che ci si concede. È il tempo che decidiamo di dedicare a noi stessi e al nostro benessere.

Anche cucinare può diventare un hobby terapeutico: impastare il pane con le mani, coltivare erbe aromatiche sul balcone (e se sopravvive solo la menta… va benissimo lo stesso!), preparare un dolce della domenica che magari non vincerà una gara di pasticceria, ma saprà di casa, di calma, di attenzione. È in questi atti semplici che ritroviamo la connessione con il presente.

Un hobby non deve “servire a qualcosa”. Non deve essere redditizio, né bello da vedere su Instagram. Può essere stropicciato, grezzo, disordinato. Lavorare a maglia e sbagliare un punto, realizzare una candela che brucia storta, scrivere un diario senza grammatica perfetta: sono tutte attività che, pur nella loro imperfezione, ci riportano a noi stessi. Al nostro ritmo, alla nostra autenticità.

Nel mio percorso di autoproduzione, ho imparato che la bellezza non sta solo nei prodotti finali, ma soprattutto nel processo. Nella pazienza di aspettare che il sapone stagioni. Nella sorpresa di una ricetta che riesce al primo colpo (o anche al quinto!). Nella libertà di creare qualcosa con le proprie mani, senza pressioni, senza aspettative.

In fondo, scegliere un hobby oggi – che sia la cosmesi naturale, la cucina consapevole, il cucito o la cura delle piante – è un modo per rallentare. Per prendersi cura di sé, nel senso più profondo e meno commerciale del termine. È un invito a vivere la quotidianità con più presenza e meno giudizio. A smettere di chiederci se siamo “bravi abbastanza”, e iniziare a chiederci: “Sto bene mentre lo faccio?”

E forse, è proprio lì che comincia il vero benessere: nel piacere quieto di fare qualcosa solo per il gusto di farlo.

👉Puoi curiosare nella mappa del mio sito, dove ti aspetta un mondo di tutorial gratuiti per creare con le mani e con il cuore. Ogni ricetta è un invito a rallentare, scegliere con consapevolezza e portare più bellezza nella tua quotidianità.

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domenica, marzo 2

La paura che ci fa vivere: accoglierla per essere veramente noi stessi

La paura è una delle emozioni più complesse e universali che ogni essere umano sperimenta. Non si tratta semplicemente di un sentimento di disagio, ma di un intreccio di emozioni che possono manifestarsi in forme diverse: terrore, panico, ansia, apprensione, insicurezza e fobia. Questi stati mentali, pur sembrando diversi tra loro, sono tutti legati alla paura, che è profondamente connessa alla nostra percezione dell'incertezza e al nostro rapporto con ciò che non conosciamo.

La paura ha radici profonde nella nostra psiche e spesso si manifesta nei timori legati alla vita stessa: la paura di vivere pienamente, di invecchiare, di amare, di morire. Ma anche la paura di perdere il controllo, di deludere gli altri, di non essere all’altezza o di restare soli e abbandonati. Questi sono tutti timori che emergono quando ci confrontiamo con le sfide esistenziali e le difficoltà della vita.

sabato, febbraio 15

Gli effetti avversi del decluttering


Negli ultimi anni, il decluttering – ovvero il processo di liberarsi di oggetti inutili per semplificare e organizzare gli spazi – è diventato una tendenza molto popolare, supportata da esperti di organizzazione e lifestyle come Marie Kondo. Sebbene il decluttering possa portare numerosi benefici, come un ambiente più ordinato e una mente più lucida, è importante considerare che non è privo di effetti avversi. In questo articolo esploreremo alcuni dei potenziali svantaggi di questa pratica, per comprendere meglio quando e come potrebbe avere un impatto negativo.

giovedì, gennaio 23

Calma e serenità nelle piccole cose: il potere dei Glimmers per una vita migliore


Nella vita ci troviamo tutti a fronteggiare difficoltà, dolore e stress che sembrano oscurare ogni possibile segno di speranza. Tuttavia, la terapista Deb Dana ha coniato un termine che ci invita a scoprire quei piccoli segnali di speranza e benessere che, anche nei momenti più difficili, possono emergere: i glimmers.

Ne avete mai sentito parlare?

Cos'è un Glimmer?

sabato, ottobre 26

Il coraggio di lasciare andare: quando il controllo ci fa soffrire

Nell'era moderna, l'ossessione per il controllo sembra aver raggiunto livelli mai visti prima. Dalle case impeccabili, dove ogni oggetto ha il suo posto preciso, fino ai rigidi rituali quotidiani dedicati al benessere, la ricerca della perfezione sembra essere diventata un imperativo categorico.

Molti i filosofi che, nel corso del tempo, hanno sottolineato come il desiderio di controllo sia profondamente radicato nella paura dell'ignoto e dell'imprevedibile. In sostanza, cerchiamo di dominare le nostre vite, nel tentativo di ridurre l'ansia e l'incertezza che inevitabilmente accompagnano l'esistenza umana.

Anche Freud (psicoanalisi) e Jung (psicoterapia analitica) offrono prospettive distinte ma complementari sulla mania del controllo. Entrambe le teorie, pur con le loro specificità, individuano nelle radici profonde dell'inconscio le cause di questo bisogno compulsivo di dominare sé stessi e gli eventi della vita. Entrambe le teorie sottolineano l'importanza di esplorare l'inconscio per individuare le radici di questo comportamento e di lavorare per superare i meccanismi di difesa che lo sostengono.

Mentre Freud e Jung approfondiscono le radici inconsce di questo modo di agire, la psicologia positiva si concentra su come promuovere un approccio più flessibile e adattivo alla vita, riducendo così il bisogno di controllo eccessivo.

La psicologia positiva non si focalizza sulle cause inconsce, bensì sulle strategie pratiche che possono aiutare gli individui a sviluppare una maggiore flessibilità, accettazione e gratitudine, riducendo così il bisogno di controllo eccessivo e promuovendo una maggiore felicità e soddisfazione nella vita.

Anche le tradizioni orientali, con le loro millenarie riflessioni sulla natura umana e la condizione esistenziale, offrono una prospettiva unica sulla mania del controllo. Invece di cercare di dominare il mondo esterno, queste tradizioni invitano a coltivare un'armonia interiore e ad accettare il flusso naturale della vita.

Ad esempio il Taoismo, filosofia cinese che enfatizza l'armonia con il Tao (il Principio cosmico), considera la mania del controllo come un tentativo vano di andare contro il corso naturale delle cose. Il Tao è in continuo movimento e cambiamento e cercare di controllarlo è come remare controcorrente.

Il Buddhismo invece insegna che l'attaccamento ai desideri e la paura della sofferenza sono alla radice della sofferenza stessa. La mania del controllo nasce spesso da questo attaccamento e da questa paura. 

Ma, quale è il prezzo del controllo?

Questa costante necessità di avere tutto sotto controllo può trasformarsi in una vera e propria gabbia mentale, generando ansia, stress e, in alcuni casi, persino disturbi più seri.

giovedì, ottobre 3

Troppo perfetti. Quando organizzazione e pianificazione ci stressano

 

Intraprendere un nuovo progetto organizzativo è come fare un passo nel buio. 

Si sognano grandi obiettivi, si immaginano risultati brillanti, ma spesso si sottovalutano le complessità e gli ostacoli che si incontreranno lungo il cammino. È come voler saltare più in alto di quanto le nostre gambe ci permettano. Si rischia di sovraccaricare le risorse, di sottovalutare i tempi necessari e di non considerare tutti i fattori esterni che potrebbero influenzare il progetto. In altre parole, si corre il rischio di "fare il passo più lungo della gamba", ovvero di ambire a qualcosa che va oltre le nostre reali capacità e possibilità.

Ecco perchè ho scelto di raccontare la storia di Veronica.

mercoledì, settembre 4

La grande bugia verde: un libro che sfida il pensiero comune


Sul mio sito non trovate spesso recensioni ai libri. Per " La grande bugia verde", di Nicola Porro, ho scelto di fare un'eccezione. Presto scoprirete il perchè.

Chi legge il mio blog sa che mi occupo da anni di sostenibilità, sono attenta alle scelte che faccio e a come queste impattano sull'ambiente. Sono anche una persona molto curiosa, mi piace studiare, leggere e stimolare il pensiero ascoltando voci, soprattutto discordanti, sulle tematiche di attualità.

Come educatrice so fin troppo bene quanto lo sviluppo di un sano pensiero critico, un pensiero "vivente", in grado di muoversi incessantemente alla ricerca di una "verità altra", di spingersi al di là del pensiero comune, spesso unilaterale, interessato e superficiale, possa avere un impatto positivo sulle nostre vite. Pensieri ed emozioni sono strettamente connessi; aprire la mente, accogliere nuove prospettive, promuovere la curiosità apre il nostro cuore e ci connette agli altri, restituendoci a poco a poco fiducia e speranza nel futuro. Un vero antidoto contro ansie e paure che avvelenano le nostre vite e ci paralizzano, allontanandoci da noi stessi e dagli altri. 

Da qualche tempo seguo con interesse il vociferare attorno alla questione del "cambiamento climatico", con gli inevitabili pericoli cui andremo incontro e le conseguenti misure ritenute necessarie per evitare la "catastrofe".

Allo stesso tempo ho prestato l'orecchio alle voci "fuori dal coro", così come vengono definite oggi, ho seguito il dibattito sui media e giornali, letto qualche libro. L'ultimo è quello di Nicola Porro, che vi presento oggi.

Perchè mi è piaciuto questo libro


Questo libro non è stato scritto per convincere il lettore. L'obiettivo principale è quello di sollevare delle domande, alimentare il dubbio, in sostanza aprire gli occhi al lettore.

Porro ha individuato alcuni totem dell'ambientalismo mondiale e li ha messi al vaglio di scienziati dissenzienti. Ovvero, di studiosi che si occupano di discipline diverse: fisici, esperti del clima, delle nuvole, geologi. Ciò che li accomuna è che hanno idee diverse, rispetto a quello che è definito "pensiero comune", sul funzionamento del clima.
Ogni singolo dato riportato nel libro è avallato da una fonte scientifica: una pubblicazione autorevole. Sono tantissime le ricerche citate che possono essere verificate. Ogni capitolo è stato scritto da un ricercatore/professore di alto profilo, autorevole; tutti membri riconosciuti della comunità scientifica internazionale. L'approccio quindi è serio, affidabile e verificabile, oltre che facilmente comprensibile anche ai non addetti ai lavori (lo ha letto anche mio figlio di 14 anni).




venerdì, agosto 30

Rimedi naturali fai da te (e non solo) per la tua cassetta di pronto soccorso


Il kit di pronto soccorso è un elemento spesso sottovalutato, ma che assume un ruolo fondamentale nella sicurezza di ogni casa.

In caso di incidenti domestici, piccoli traumi o malori improvvisi, avere a portata di mano i prodotti giusti può fare la differenza nel tempo di reazione e nella qualità delle prime cure, favorendo una guarigione più rapida e riducendo il rischio di complicazioni.

Perché è importante avere una cassetta di pronto soccorso?

  • Per intervenire tempestivamente: in caso di emergenza, ogni minuto è prezioso. Avere a disposizione i materiali necessari permette di intervenire tempestivamente su ferite, scottature, distorsioni e altri piccoli traumi, contenendo il dolore e prevenendo possibili infezioni.
  • Per ridurre il ricorso al pronto soccorso: per le piccole emergenze, la cassetta di pronto soccorso può essere sufficiente per risolvere il problema in autonomia, evitando il disagio e i tempi di attesa del pronto soccorso.
  • Per garantire sicurezza a tutta la famiglia: la cassetta di pronto soccorso è utile non solo per gli adulti, ma anche per i bambini, che sono maggiormente soggetti a incidenti domestici. Avere i prodotti giusti a portata di mano permette di soccorrerli prontamente e con tranquillità.
  • Per affrontare imprevisti in viaggio: una piccola cassetta di pronto soccorso da viaggio può essere utile anche fuori casa, per gestire piccoli inconvenienti durante gite, escursioni o vacanze.

martedì, agosto 13

Basta lamentele! Scopri le radici del malessere e come superarlo

Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito qualcuno lamentarsi di qualcosa. Magari del lavoro, delle relazioni, del tempo, o semplicemente della vita. Ma perché questa tendenza sembra così umana e pervasiva? La psicologia ci offre alcune chiavi di lettura interessanti che ho approfondito in questo articolo.

Perchè l'erba del vicino è sempre più verde

Il paragone costante con gli altri, spesso alimentato dai social media e dalla cultura del confronto, è alla base di molte lamentele. Tendiamo a focalizzarci sugli aspetti positivi della vita degli altri, dimenticando le loro difficoltà e i loro lati oscuri.

Il meccanismo psicologico alla base della percezione che gli altri abbiano sempre di più di noi è complesso e multifattoriale. Diverse teorie psicologiche cercano di spiegare questa tendenza, spesso definita come "sindrome dell'erba del vicino è sempre più verde".

Ecco alcuni dei meccanismi chiave:

  • Bias di negatività: tendiamo a prestare maggiore attenzione agli aspetti negativi della nostra vita e a quelli positivi della vita degli altri. Questo bias ci porta a sottovalutare i nostri successi e a sopravvalutare quelli altrui.
  • Confronto sociale verso l'alto: tendiamo a confrontarci con persone che percepiamo come più fortunate di noi, come modelli di successo. Questo confronto ci fa sentire inadeguati e ci porta a focalizzarci su ciò che ci manca.
  • Illusione dell'unicità negativa: crediamo che i nostri problemi siano unici e che gli altri non li sperimentino con la stessa intensità. Questo ci fa sentire isolati e ci impedisce di vedere che anche gli altri affrontano difficoltà.
  • Social media e cultura del confronto: i social media creano una realtà distorta in cui le persone tendono a mostrare solo gli aspetti più positivi della loro vita. Questo confronto costante con immagini ideali può generare insicurezza e frustrazione.

domenica, maggio 5

La guida completa alla “meditazione camminata” che armonizza corpo e mente


Ma cosa significa meditazione camminata?

Significa gustare la camminata, camminare non per arrivare ma semplicemente per camminare. Lo scopo è radicarsi nel presente e, consapevoli di respirare, camminare per assaporare ogni passo portando l’attenzione all’esperienza di ogni singolo istante.

Purtroppo, accade spesso che quando usciamo anche solo semplicemente per una passeggiata, ci portiamo dietro la mente, che prende il controllo, ci assorbe nei suoi pensieri e ci fa perdere la consapevolezza di ciò che stiamo facendo.

In questo articolo andremo a vedere in dettaglio i benefici della meditazione camminata e vi spiegherò come praticarla in modo corretto.

martedì, gennaio 9

Strappi alla regola: quando sono giustificati e quando ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi

Quando ci poniamo un obiettivo, spesso ci impegniamo a seguirlo alla lettera. Tuttavia, a volte, può capitare di sentirci stanchi o demoralizzati e di pensare che un piccolo strappo alla regola non sia poi così grave.

In questi casi, ci troviamo di fronte a un dilemma: è giusto "cedere al vizio", anche se significa allontanarsi dal nostro obiettivo?

Da un lato, è importante riconoscere che tutti abbiamo bisogno di pause e distrazioni, anche quando stiamo lavorando per raggiungere un obiettivo, qualunque esso sia: perdere peso, fare attività fisica in modo costante, ridurre le spese. Un piccolo strappo alla regola può essere un modo per ricaricarsi e ritrovare la motivazione.

La psicologia ci insegna che l'eccessiva privazione porta ad un aumento del desiderio, che puo' diventare irrefrenabile e quindi spingerci verso quei comportamenti che vorremmo evitare e che sono dannosi per il nostro benessere psico/fisico. Ecco perchè è importante trovare un equilibrio tra la privazione e la gratificazione, in modo da evitare che il desiderio si accumuli e diventi ingestibile.

sabato, dicembre 9

3 CONSIGLI PER CONTRASTARE LA SPINTA ALL' ACQUISTO

 

Siete voi che controllate i vostri oggetti o sono loro che controllano voi? E' dura contrastare la spinta all'acquisto perchè il mercato ci spinge nella direzione opposta, proponendoci soluzioni di ogni tipo a prezzi sempre più stracciati.

Il mercato, sempre più attento alle esigenze del consumatore, mette in campo costantemente strategie per incrementare le vendite sfruttando le conoscenze che ha maturato in materia di scelta d’acquisto. Pensa che esiste una scienza, la neuroeconomia, che studia le nostre percezioni per pilotare le  nostre reazioni verso una campagna pubblicitaria, un prodotto o un servizio.

Da parte nostra invece, a livello psicologico, abbiamo la tendenza ad utilizzare gli oggetti per costruire la nostra identità e ne compriamo altri per continuare ad aderire all’immagine di noi stessi che ci siamo creati.

A ciò si unisce il desiderio di avere quello che anche gli altri possiedono oltre alla gratificazione che si prova quando entriamo in possesso dell’oggetto desiderato.

Entrerò nel dettaglio per chiarire meglio alcuni aspetti del nostro comportamento.

mercoledì, settembre 27

Trovare il tempo per un cambiamento importante


Se aveste una bacchetta magica e poteste apportare un cambiamento importante nella vostra vita, quale sarebbe? Cosa cambiereste?

Il più delle volte, è la mancanza di tempo cui attribuiamo la responsabilità del mancato raggiungimento dei nostri obiettivi di vita, dei piccoli grandi traguardi o iniziative che, se realizzate, potrebbero farci sentire più soddisfatti e sereni.

C'è chi vorrebbe rimettersi in forma, chi semplicemente riordinare casa, iniziare un percorso di crescita personale, frequentare un corso di fai da te, migliorare il proprio inglese, dedicarsi al volontariato, inziare a risparmiare, pianificare un viaggio...

Di fatto, posso assicurarvi che il tempo per apportare questo cambiamento nella vostra vita ce l'avete già a disposizione, il vero problema è che ne perdiamo molto!

Come faccio ad affermare questo con tanta sicurezza?

Con il supporto la matematica. 

mercoledì, giugno 21

Relazioni e conflitti: come armonizzare la volontà di tutti

La vita moderna ci offre continuamente lo spettacolo di uno scontro generale; partito con partito, nazione con nazione, tra moglie e marito, tra figli e genitori, tra parenti, amici, colleghi e vicini di casa.

Lo spreco di energie fisiche, psicologiche, di denaro, di tempo è incalcolabile ed enorme la quantità di sofferenza umana generata da questi conflitti. 


La nostra civiltà ha adottato dei modi di vivere
 che vanno contro il bene di tutti.


Non mancano certo i tentativi messi in campo con l'obiettivo di favorire la collaborazione piuttosto che la competizione, per cercare l'accordo ed evitare il conflitto, per ristabilire i giusti rapporti tra le persone, i gruppi, le nazioni. 

Il successo di questi tentativi dipende dalla capacità di armonizzare la volontà di tutti. Tale armonizzazione certo è difficile, ma possibile; i diversi fini individuali si possono fare rientrare nell'ambito di una più ampia solidarietà umana.

Nella mia videolezione "Migliora la tua forza di volontà" (tutti i dettagli QUI) vi mostro come la volontà individuale puo' essere rinvigorita e diretta sapientemente permettendoci di accrescere il nostro benessere fisico e psicologico. La forza interiore così sviluppata inoltre ci sosterrà nel corso della vita ogni volta che ci troveremo di fronte alle difficoltà consentendoci di rispondere alle avversità con forza e coraggio.

Ebbene, lo sviluppo della forza di volontà individuale va ben oltre questo; è il pressupposto fondamentale per adempiere ad un altro compito superiore, quello di disciplinarsi e scegliere in piena consapevolezza mete coerenti con il benessere degli altri ed il bene comune dell'umanità.

venerdì, maggio 5

Mancanza di tempo? E se fosse solo una scusa?


Vi è mai capitato di sentirvi sopraffare dalle cose da fare, di avere la sensazione che il tempo a disposizione sia sempre troppo poco, di procedere nella vita di corsa senza avere la possibilità di godersi ogni momento fino in fondo?

Non passa giorno senza che io entri in contatto con persone che si lamentano per  la mancanza di tempo. Lo considerano il vero colpevole del naufragio dei loro sogni e desideri, quelli che potrebbero fare la differenza nella loro vita. Ammettono, con un pizzico di rassegnazione, di trascorrere i loro giorni trascinandosi da un impegno all'altro, costantemente afflitti dalla stanchezza.

Si tratta per lo più persone consapevoli del loro malessere, che desiderano apportare alla loro vita i cambiamenti necessari a migliorarne la qualità ma, di fronte a possibili soluzioni, strade alternative e opportunità, di fatto si tirano indietro accampando una giustificazione dopo l'altra; finiscono così per  restare  agganciate al ritmo di vita di cui tanto si lamentano.

 Perchè accade questo?

lunedì, aprile 17

La spiritualità è la via per il benessere o solo un'illusione?


Molti di noi, alle prese con le difficoltà che la vita ci porta incontro, cercano o hanno cercato rifugio e sollievo nelle diverse forme di spiritualità che da anni dilagano sul web e fuori, spesso figlie di quella corrente di pensiero definita "New Age" sorta nel mondo occidentale alla fine del XX secolo.

Ma la spiritualità è davvero la Via che ci condurrà ad nuova forma di consapevolezza e quindi ad una vita piena e serena oppure si tratta dell'ennesima illusione?

Ho cercato di dare una risposta a questo interrogativo andando ad approfondire quelle che io definisco le 3 questioni di base:

  • quale è il vero problema della spiritualità oggi
  • quando la spiritualità diventa illusione
  • cosa è la spiritualità autentica

Innanzitutto è indispensabile accordarsi sul significato del termine "spiritualità".

venerdì, marzo 31

Meditazione: benefici, tecniche e limiti di una pratica che non è per tutti

 


La meditazione è riconosciuta come una pratica che apporta innumerevoli benefici: promuove la calma e la compassione, diminuisce lo stress e migliora l'attenzione e la concentrazione. Si tratta di uno degli strumenti per il benessere e la salute della mente, non farmacologici, più studiati al mondo e la maggior parte dei dati è estremamente positiva.

La meditazione è per la mente come l'esercizio fisico è per il corpo. E' bene però tenere presente che, come l'esercizio fisico, ci sono molti buoni modi per praticarlo e ciascuno puo' trovare quello più adatto a sè.

In questo articolo, andrò ad approfondire: 

  • i miglioramenti che questa pratica puo' apportare nella nostra vita;
  • le tecniche più semplici per iniziare a praticarla da subito in autonomia;
  • i casi in cui la meditazione non è consigliata e le attività con cui sostituirla per ottenere gli stessi benefici.

sabato, gennaio 28

Un esercizio pratico per semplificare la vita e ritrovare il buon umore

Per più di 10 anni ho praticato la corsa a livello agonistico; mezzofondo e maratone. Di queste ultime ne ho corse 5 prima di appendere le scarpette al chiodo.

Sono competizioni che richiedono una preparazione impegnativa ed un certo atteggiamento mentale. Sono faticose e mettono alla prova  fisicamente e psicologicamente; eh sì l'atteggiamento mentale ha un ruolo davvero decisivo.

Sin dalla prima gara ho capito che se focalizzavo  troppo la mia attenzione sui km che mi separavano dal traguardo, avrei sentito maggiormento il peso della fatica, che invitabilmente accompagna questo tipo di competizioni, tanto da non riuscire a godermi la corsa.

Certo era importante focalizzarsi sull'obiettivo (raggiungere il traguardo in un determinato tempo), ma lo era altrettanto godermi il percorso che mi avrebbe portato a tagliare il nastro di arrivo. 

Oggi coach, psicologi, formatori e consulenti sono tutti concordi nell'affermare quanto avere degli obiettivi sia indispensabile per una vita felice.


"Per essere felici abbiamo bisogno di identificare e perseguire obiettivi che siano piacevoli ma anche pieni di significato"

 

La Magia è credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa. (Goethe)