Chi legge il mio blog sa che mi occupo da anni di sostenibilità, sono attenta alle scelte che faccio e a come queste impattano sull'ambiente. Sono anche una persona molto curiosa, mi piace studiare, leggere e stimolare il pensiero ascoltando voci, soprattutto discordanti, sulle tematiche di attualità.
Come educatrice so fin troppo bene quanto lo sviluppo di un sano pensiero critico, un pensiero "vivente", in grado di muoversi incessantemente alla ricerca di una "verità altra", di spingersi al di là del pensiero comune, spesso unilaterale, interessato e superficiale, possa avere un impatto positivo sulle nostre vite. Pensieri ed emozioni sono strettamente connessi; aprire la mente, accogliere nuove prospettive, promuovere la curiosità apre il nostro cuore e ci connette agli altri, restituendoci a poco a poco fiducia e speranza nel futuro. Un vero antidoto contro ansie e paure che avvelenano le nostre vite e ci paralizzano, allontanandoci da noi stessi e dagli altri.
Da qualche tempo seguo con interesse il vociferare attorno alla questione del "cambiamento climatico", con gli inevitabili pericoli cui andremo incontro e le conseguenti misure ritenute necessarie per evitare la "catastrofe".
Allo stesso tempo ho prestato l'orecchio alle voci "fuori dal coro", così come vengono definite oggi, ho seguito il dibattito sui media e giornali, letto qualche libro. L'ultimo è quello di Nicola Porro, che vi presento oggi.